PianetaBari
·14 de agosto de 2025
Pavoletti scherza: “Ho parlato con Caprile, Folo e Esposito. Non c’era alcuna festa anticipata”

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·14 de agosto de 2025
A distanza di ormai 2 anni, quel maledetto 11 giugno non ha certo lasciato le memorie dei tifosi biancorossi. E, a sentire le ultime parole di Leonardo Pavoletti, nemmeno quelle dei protagonisti rossoblù. Il centravanti, intervistato da Emanuele Casini nel corso di un evento a Costa Rei, ha ripercorso anche i momenti vissuti in quei playoff. Dal gol segnato alle emozioni dei tre ex biancorossi che ora condividono con lui lo spogliatoio a Cagliari: Caprile, Folorunsho e Sebastiano Esposito. Qui, nel frattempo, i probabili 11 di Caserta per la partita contro il Milan.
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Interrogato sui playoff del 2023, l’attaccante ha esordito così: «Ancora l’anno scorso, con i reduci di quella avventura, si parlava di quella cavalcata, con un misto di emozione e incredulità su come eravamo saliti tra mille peripezie. Bellissimo, la gara di Bari la conosciamo tutti, oggi parlando con Caprile, Esposito, Folorunsho ci raccontano di quella sera e tutti loro ci garantiscono che al tempo non c’era alcuna festa anticipata, nè pensavano di avere la promozione in tasca.»
Pavoletti ha poi proseguito sul match del San Nicola: «La sera prima di Bari, in hotel, nessuno aveva dubbi sul fatto che avremmo vinto quella partita. Nessuno pensava che Ranieri avrebbe messo quella formazione, fu stupefacente, giocammo benissimo con alcuni ragazzi che sin li avevano giocato meno di altri, Di Pardo vicino al gol con parata di Caprile, un grande primo tempo. Poi la ripresa appannati e più difficile, l’incrocio clamoroso di Folorunsho, l’ho rivisto da poco e non pensavo fosse un tiro così forte.»
E ancora, su come ha vissuto la partita dalla panchina: «Ero arrabbiato, non entravo in campo, continuavo a scaldarmi, il mister mi chiama a pochi minuti dalla fine. Non avrei mai pensato di segnare, e invece il resto è storia… Ero talmente nervoso e arrabbiato che forse il post gara non me lo sono goduto al 100%, è andata così e va benissimo. Non è un problema di panchina o titolarità, quella partita volevo giocarla, volevo tornare in Serie A e non entravo in campo, ma per fortuna poi è andata benissimo. Mister Ranieri sapeva che doveva andare così, l’aveva preparata così»
Sul suo gol: «Quello è stato un momento magico, per un mese camminavo e la gente mi guardava in un modo mistico, come se avesse visto una divinità. Anche gente che fino a pochi giorni prima mi insultava. Andai forte su quella palla, ero convinto, sapevo che arrivava lì la palla, col sinistro poi… anche se ero a un metro vabbè (ride). L’esultanza? Una abitudine, la spolverata mi viene spontanea. Il mio gol più bello? Quello di Bari, oltre alla rovesciata al Sassuolo.»
Un commento poi su quel Bari, e sul nuovo numero di maglia di Sebastiano Esposito in Sardegna: «Il Bari era una squadra molto forte, con tanti bravi giocatori, e sono felice di averne alcuni ora con noi. Quando Esposito ha preso il 94 non ci credevo, poi ho saputo il perché ed è una cosa nobile, il centro sportivo che coi fratelli hanno creato a Castellammare di Stabia, il Ciceron».