Perin: «La partita col Bodo Glimt è stata lo specchio di chi siamo oggi. Siamo una squadra molto giovane, vedo che il 50% del potenziale espresso e il 50% no» | OneFootball

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·4 de diciembre de 2025

Perin: «La partita col Bodo Glimt è stata lo specchio di chi siamo oggi. Siamo una squadra molto giovane, vedo che il 50% del potenziale espresso e il 50% no»

Imagen del artículo:Perin: «La partita col Bodo Glimt è stata lo specchio di chi siamo oggi. Siamo una squadra molto giovane, vedo che il 50% del potenziale espresso e il 50% no»

Perin, intervenuto a Fossano ad un evento organizzato da Balocco, ha rilasciato queste dichiarazioni. Le parole del portiere della Juventus

(inviato a Fossano)Mattia Perin, portiere della Juventus, è intervenuto dal palco del Cinema Teatro ‘I Portici’ a Fossano in un evento organizzato da Balocco. Queste le sue dichiarazioni.

 INTROSPEZIONE – «Siamo orgogliosi di essere qui, ringrazio il presidente e Balocco, spero che questa connessione possa andare avanti per tanto tempo. Noi nasciamo ma non conosciamo l’articolazione della nostra testa: non riusciamo a essere la miglior versione di noi stessi. Noi stiamo 6/7 ore al campo ma poi non ci preoccupiamo della parte più importante, la testa. Io non mi divertivo più, avevo subito 5 operazioni e avevo perso la passione per lo sport, non solo per il calcio. Dissi al mio procuratore di voler smettere, lui mi disse prima di lavorare con Nicoletta Romanazzi, la mia mental coach, e mi si è aperto un mondo. Ho conosciuto parti che non conoscevo di me. Parlare di questa cosa non è sintomo di paura ma di coraggio. Dietro quella porta lì trovi un tesoro pazzesco, poi quella libertà la esprimi ogni giorno».


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 CONSIGLI AI PIU’ GIOVANI PER I MOMENTI DIFFICILI – «Bisogna godere dei momenti di difficoltà, sono un’opportunità per metterci in gioco e ci fan tirare fuori qualcosa da noi. Prima non volevo guardare il fallimento, ora lavoro su me stesso e divento una versione diversa di me. Bisogna porsi degli obiettivi più alti possibili. Il vero successo è il cambiamento che tu fai per arrivare a quell’obiettivo».

 MENTALITA’ VINCENTE – «C’è differenza tra voler vincere e dover vincere. Una grande mentalità vincente si può creare domandando: ‘Ho fatto tutto per aiutare la squadra a vincere?’, ‘Sono stato un professionista esemplare per aiutare la squadra?’. Se 22 giocatori si fanno questa domanda davanti allo specchio si possono costruire grandi cose. Bisogna mettersi in discussione quotidianamente. Poi la disciplina è fondamentale se si vuole vincere, non devi lasciare niente al caso e amare ciò che non ti piace fare».

JUVE – «La partita col Bodo è stato lo specchio di chi siamo oggi. Nel primo tempo facevamo le cose giuste ma senz’anima. La differenza la fa il credere in quello che si fa. Nella ripresa abbiamo fatto le cose giuste, credendoci e mettendoci l’anima. Trovandomi lì ho capito perché è difficile vincere in quel campo. Questo è un sentiero che deve portarci a migliorare. Siamo una squadra molto giovane, vedo che il 50% del potenziale espresso e il 50% no. L’aspettativa alla Juve è vincere sempre, la realtà è che la squadra è talmente giovane ma piena di talento che può esprimersi al 50%. Con la qualità che ha portato il mister, aggiungeremo il 5%, il 5%, il 5%».

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