Juventusnews24
·20 de junio de 2025
Platini: «La legge Bosman ha ucciso il calcio, oggi per vincere devi avere i soldi. La Juventus? Gratitudine e riconoscenza, mi ha reso grande». Retroscena sull’Avvocato Agnelli

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·20 de junio de 2025
Michel Platini, che domani compirà 70 anni, è stato intervistato su La Stampa dall’ex compagno alla Juventus Marco Tardelli. Le sue parole sui bianconeri e non solo.
SCIREA E PAOLO ROSSI – «Mi mancano tantissimo. Li avrei voluti accanto per festeggiare insieme».
L’AVVOCATO AGNELLI – «Mi ha voluto con forza ma io non sapevo chi fosse. L’ho scoperto pian piano ed è stato un grande uomo davvero. Gli ho regalato uno dei miei tre Palloni d’Oro perché era una delle poche cose che non poteva avere. Scherzi a parte, per gratitudine e riconoscenza: la Juventus mi ha reso grande, mi ha fatto conoscere nel mondo, giusto che lo donassi al capo».
BONIPERTI E TRAPATTONI – «Boniperti era la Juventus e con Trapattoni in panchina componevano un binomio straordinario, importantissimo per il nostro club e per tutto il calcio».
MOMENTO PIU’ BELLO ALLA JUVE – «Impossibile scegliere, sono stati cinque anni di grande bellezza. Più semplice, purtroppo, isolare il ricordo più brutto. L’Heysel è stata una pagina tragica per me, come per te, è complicatissimo parlarne. Mi fa stare malissimo pensare che alcuni tifosi venuti a vedermi non sono più tornati a casa».
RITIRO – «Avevo solo 32 anni ma la benzina era finita. L’ho capito in una gara con la Sampdoria: ero in vantaggio di cinque metri e mi trovai cinque metri dietro».
GOL ANNULLATO A TOKYO – «Io sdraiato sul prato di Tokyo? Fu una reazione all’ingiustizia, mi annullarono un goal meraviglioso e ho capito che la vita è piena di ingiustizie. Ma è stato un attimo, sono subito ripartito perché bisognava vincere».
L’ASSOLUZIONE NEL CASO FIFA – «Sono uscito pulito, ma hanno vinto lo stesso i miei nemici. Comunque, mi hanno rubato dieci anni. Nuovi incarichi? È andata così, sto bene così».
IL CALCIO MODERNO – «La legge Bosman ha ucciso la filosofia del pallone: oggi per vincere devi avere i soldi, basta vedere come è cambiata la storia di club come PSG e Manchester City».