Pobega Bologna Inter, la Supercoppa come esame di maturità: «Studiare, vincere e restare noi stessi» | OneFootball

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·18 de diciembre de 2025

Pobega Bologna Inter, la Supercoppa come esame di maturità: «Studiare, vincere e restare noi stessi»

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Pobega Bologna Inter di Supercoppa Italiana, il centrocampista racconta il percorso personale e l’orgoglio alla vigilia della semifinale di Riad

Alla vigilia di Bologna Inter, semifinale di Supercoppa Italiana a Riad, Tommaso Pobega è una delle voci più rappresentative dello spogliatoio rossoblù. Non solo per ciò che porta in campo, ma per il modo in cui interpreta il ruolo del calciatore moderno. Laureato in Economia aziendale, centrocampista di equilibrio e personalità, Pobega incarna un’idea precisa: identità, studio e crescita continua.

Nel raccontarsi alla Gazzetta dello Sport, il classe 1999 sottolinea quanto Vincenzo Italiano abbia inciso nel suo percorso. Dalla spregiudicatezza di La Spezia fino alla maturità raggiunta a Bologna, il tecnico ha sempre mantenuto un principio cardine: proporre il proprio calcio, senza snaturarsi. «Con lui significa costruire un’identità riconoscibile – spiega Pobega – una proposta continuativa delle tue idee. Ci spinge sempre oltre, migliora i giocatori e per questo lo seguiamo».


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La Supercoppa Italiana rappresenta un banco di prova speciale. Il Bologna arriva da vincitore della Coppa Italia, con entusiasmo e senza pregiudizi. «Non penso al passato rossonero o a un derby personale – chiarisce Pobega parlando dell’Inter – ma solo a questa semifinale. La squadra di Chivu è intensa, fisica e tecnica: dobbiamo alzare i nostri standard, moltiplicare le attenzioni, restare sempre in partita e far emergere i nostri punti di forza».

C’è poi l’aspetto umano e culturale. Pobega racconta di compagni che gli chiedono consigli, di gestione emotiva e comportamentale, di un calcio che non è solo competenza tecnica. «La narrativa del calciatore solo-calcio è superata», dice, citando esempi di giocatori con percorsi accademici e passioni extra-campo. Studiare e giocare è possibile, come dimostrano carriere costruite con razionalità e curiosità.

Indimenticabile resta il 14 maggio, la notte della Coppa Italia: «Gli occhi di chi lavora al Bologna da vent’anni o trent’anni, quando è partita la festa, non li dimenticherò mai». A Riad ci saranno circa 500 tifosi rossoblù: un motivo in più per onorare l’impegno. «Vedere questi sacrifici ti dà ancora più voglia di ripagare la fiducia».

In tribuna ci saranno Gattuso e Buffon, ma Pobega resta fedele alla sua filosofia: «Ogni gara è un’opportunità, ma il meglio va dato sempre, indipendentemente da chi guarda».La Supercoppa, allora, non è solo un trofeo: è un esame di identità. Per il Bologna, per Italiano, per un centrocampista che studia il presente e costruisce il futuro.

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