Pobega laureato in economia: «Spero che il mio post carriera sia come quello di Chiellini. È stato intelligente perché…» | OneFootball

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·18 de diciembre de 2025

Pobega laureato in economia: «Spero che il mio post carriera sia come quello di Chiellini. È stato intelligente perché…»

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Pobega laureato in economia: «Spero che il mio post carriera sia come quello di Chiellini. È stato intelligente perché…» . Parla il giocatore del Bologna

Tommaso Pobega, il “Dottor” Pobega, unisce la laurea in Economia a una carriera calcistica in ascesa. A Riad, pronto a sfidare l’Inter in Supercoppa con la maglia del Bologna, racconta a La Gazzetta dello Sport il suo percorso, il rapporto con Vincenzo Italiano, l’ambizione di una seconda carriera “alla Chiellini” e l’emozione indelebile della vittoria in Coppa Italia.

L’IDOLO E I VALORI – «Il mio idolo da ragazzino? Bastian Schweinsteiger: vedevo quel biondino correre avanti e indietro sul campo e ho cercato di guardare, e imitare, lui più di altri. Un modello di persona che ho nella vita? Se avrò la bravura di mettere in pratica anche solo la metà di tutto ciò che mi hanno trasmesso a livello di educazione i miei genitori, beh, allora potrò dire di aver fatto un buon lavoro».


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L’EVOLUZIONE DI ITALIANO – «Ha imparato dalle esperienze ma nel suo modo di vedere il calcio ha sempre voluto mantenere la forza e l’impronta di esprimere il proprio gioco. A La Spezia si partiva da un presupposto: la spregiudicatezza; non eravamo una big, dovevamo salvarci, eppure giocavamo col principio di non farci mai schiacciare. Io Italiano devo ringraziarlo: giocare con lui significa crearsi un’identità, una riconoscibilità chiara, una proposta continuativa delle tue idee: ogni partita proponiamo la nostra attitudine di calcio. Italiano è molto forte nel migliorare i giocatori, ci spinge sempre oltre e per questo lo apprezziamo e lo seguiamo».IL MODELLO CHIELLINI «Cerco di spostare sempre più in là il fine-carriera, ma me lo augurerei un “dopo” come quello di Giorgio, ha avuto razionalità e intelligenza nei rapporti, non so se seguirò quel percorso ma intanto gioco e sono curioso, tenendomi tante porte aperte quando dovrò scegliere perché poter scegliere è un privilegio. Sono attento anche alla finanza personale, quel che gira attorno ai calciatori, investimenti, il passare dal guadagnare tanto a poco o dal niente al tantissimo; mi piacerebbe creare un qualcosa che possa far mantenere un equilibrio domani nel dopo-calcio. Ogni tanto qualche compagno mi ha chiesto consigli, il classico “ma tu che sai, cosa faresti in quel caso?”. A me piace, perché c’è dentro anche un fattore gestionale e comportamentale: non è solo competenza ma anche emotività e carattere, aspetti che a volte prendono il sopravvento».

IL CALCIATORE STUDIOSO NON È UN’ECCEZIONE – «Come no: sono tantissimi i giocatori che fanno percorsi accademici e non solo di laurea. Ho un caro amico, Buongiorno, che è laureato e ha moltissime passioni extra-calcio. Ed è uno di tanti. La narrativa del calciatore solo-calcio è ormai superata».LA NAZIONALE – «Ogni gara è opportunità di crescita e di visibilità ma non serve pensare che ci sia l’allenatore della Nazionale per decidere di dare il meglio di te stesso… Va dato sempre».

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