Calcionews24
·17 de noviembre de 2025
Prandelli sulla crisi della Fiorentina: «Manca solidità, ma l’ambiente può fare la differenza. Quando è arrivato Pioli avevo reagito in questo modo!»

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Intervistato dal Corriere Fiorentino, Cesare Prandelli ha parlato senza filtri della difficile situazione che la Fiorentina sta vivendo in questo avvio di stagione, con il club attualmente in fondo alla classifica. L’ex allenatore viola ha ripercorso alcuni momenti del suo passato in panchina, parlando dell’importanza di un lavoro collettivo e di un ambiente unito.
SUL LAVORO COLLETTIVO E LA CREAZIONE DI UNA MENTALITÀ – «Ai miei tempi avevo preteso che facessimo riunione ogni venerdì. Io, Corvino, Cognigni, Mencucci e Andrea Della Valle: volevo condividere il lavoro fatto con la squadra in settimana e il piano partita della domenica. Volevo che tutto il club venisse coinvolto perché solo così si crea mentalità e si trova la strada per uscire da situazioni difficili».
SULL’AVVENTURA DI PIOLI E LA MANCANZA DI SOLIDITÀ – «Quando è arrivato Pioli mi sono detto: ‘ok, è l’uomo giusto per fare le cose per bene’. Purtroppo alle prime difficoltà sono cominciati i problemi veri. Alla Fiorentina manca solidità. I dirigenti sono tutti brave persone, ma per gestire certe emergenze serve una struttura importante. Se hai investito sull’uomo e sull’allenatore, perché cambiarlo dopo poche partite? Pioli non può essere l’unico responsabile, ci sono giocatori per esempio che non si sono mai presi responsabilità di certi risultati».
SULLA POSSIBILITÀ DI RIPRESA E L’IMPORTANZA DELL’UNITÀ – «Sì, se riuscirà a essere unita, compatta. Vedo analogie quando dopo aver perso a Livorno e con la penalizzazione di Calciopoli dissi ‘o ci aiutate o siamo nei guai’. L’ambiente fa la differenza, ma tutte le componenti devono far in modo che i pezzi vadano al posto giusto. Il potenziale c’è, perfino per puntare l’Europa. Juve? Per me una partita del genere può anche diventare quella della svolta».
SULLA SITUAZIONE ATTUALE E L’IMPORTANZA DI UNA STRUTTURA SOLIDA – «Manca cultura e a crearla deve essere la società. Non voglio tornare a quello che accadde nel 2021, ma di sicuro anch’io trovai grandi difficoltà: l’allenatore non deve essere mai solo».
SU VANOLI E LA GESTIONE DELLA SITUAZIONE – «Ha fatto la gavetta, ha alle spalle campionati fatti bene. Ma ritorniamo al discorso di partenza: mi auguro non resti solo a gestire questa situazione perché altrimenti i problemi resterebbero gli stessi».
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