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·21 de diciembre de 2025
Presidente AIA, Zappi: "arbitri italiani di eccellenza. Io non decadrò, sono innocente…"

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·21 de diciembre de 2025

Il presidente dell'AIA, Antonio Zappi, è intervenuto questa sera ai microfoni della Domenica Sportiva, dove è stato invitato come ospite.
Patteggiamento? Siccome il processo è già una pena avevamo pensato di proporre qualcosa per la stabilità del sistema che consentisse il patteggiamento senza ammissione di colpa: una soluzione per questa vicenda surreale sarebbe stata la soluzione migliore.
È un'ipotesi che non ho preso in considerazione tanto forte è la mia posizione di innocenza.
Il patteggiamento tecnicamente è una condanna ma è una soluzione pacifica concordata. Io ho attuato un progetto tecnico. Senza minacciare nessuno ho cercato di migliorare la qualità tecnica della mia associazione. Avevo a disposizione Orsato, bisogna muoversi anche all'interno del mercato degli arbitri, abbiamo perso il meglio non potevamo permetterci di perdere Orsato e Braschi.
La denuncia arriva da un associato di Macerata che nel dimettersi dall'AIA ha ritrattato. Ho grande fiducia nella giustizia, ma c'è qualcosa di strano che mi costringerà a difendermi.
No, lo voglio escludere sarebbe gravissimo. Certamente qualcuno lo ha ipotizzato e c'è da dire che sono stato favorevolissimo alla professionalizzazione del calcio ai vertici. I diritti economici dei nostri arbitri non possono essere barattati con la perdita dell'autonomia tecnica. L'AIA deve garantire terzietà
Sarò prosciolto e non decadrò.
Sono il presidente degli arbitri non puoi chiedere all'oste se il suo vino è buono. Rocchi è un ottimo professionista, c'è una capacità di lavorare su nuovi prospetti. C'è qualcosa da migliorare, ma la squadra italiana arbitrale è di eccellenza.
Per investire nel futuro bisogna cambiare le forme di promozione giovanile. A livello di vertice bisogna migliorare l'uniformità, concetto cardine, è un concetto a cui tendere. Due episodi non saranno mai uguali ma l'uniformità deve esserci.
Noi riteniamo che la centralità debba essere assunto dall'arbitro, il VAR è uno strumento non eliminabile dalla modernità. Può essere migliorata la comunicazione, richiamare ad un OFR evidenziando già la soluzione può esserci un problema, se dico che ti richiamo per un possibile rigore c'è già una risposta nella domanda e questo può essere migliorato. L'arbitro ha ancora una funzione importante che deve cominciare a integrare con l'ineliminabile funzione del supporto tecnologico che non deve prevalere. L'arbitro è stato incaricato di tanti compiti, la tecnologia è ancora giovane e c'è da crescere
Non è un vero e proprio VAR a chiamata, ma in Serie C è stato introdotto l'FVS. Le telecamere in Serie C sono poche ma è importante la segnalazione a cura degli allenatori. Nel processo decisionale, la decisione finale viene prodotta dall'esito anche di una segnalazione dell'allenatore e credo che l'evoluzione possa tendere a questa soluzione.
Intanto il presidente federale ha già manifestato la sua perplessità. Noi ci adegueremo a quello che la Federcalcio chiederà. Non voglio entrare in dinamiche che non mi appartengono. In questi giorni è stato citato Collina, gli arbitri asiatici saranno bravissimi ma Collina mi ha scritto che sicuramente non è lui a convalidare questa decisione che appartiene a dinamiche internazionali, lui non c'entra. È una dinamica controversa.
L'arbitro non deve mai essere protagonista e mai comprimario. Orsato-Braschi: carisma e personalità, sono la possibilità che nel futuro si recuperino questi valori e si rimetta al centro credibilità e fondamentali caratteristiche della prestazione arbitrale. L'arbitro non morirà mai.









































