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·20 de febrero de 2025

Processo a tre ultras Milan, il pm: «Niente riprese in aula: evitiamo la gogna mediatica»

Imagen del artículo:Processo a tre ultras Milan, il pm: «Niente riprese in aula: evitiamo la gogna mediatica»

Questa mattina è iniziato, presso il Tribunale di Milano, il processo con rito abbreviato ai danni di tre ultras del Milan imputati nel primo filone di indagine sul tifo organizzato del capoluogo lombardo.

La prima udienza, davanti al collegio della sesta sezione penale presieduto da Ilaria Simi De Burgis, è durata solo pochi minuti, il tempo di raccogliere il deposito delle costituzioni come parti civili della Lega Seria A e del Milan, con l’avvocato Enrico de Castiglione. I giudici decideranno nella prossima udienza, fissata per il 20 marzo, se ammettere le due parti civili nel dibattimento e poi sempre quel giorno sarà ascoltato il primo teste del pm Paolo Storari.


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Il pm Storari si è detto contrario alle riprese tv e alle foto in aula per evitare «ogni forma di spettacolarizzazione del processo, se dobbiamo farlo non si riprendano gli imputati per evitare la gogna mediatica». Stessa posizione dell’avvocato Jacopo Cappetta, che assiste i tre ultras: «Gli imputati sono contrari alle videoriprese e quantomeno ad essere inquadrati e ripresi loro stessi». I giudici hanno stilato un calendario di udienze: 20 marzo, 1 e 17 aprile, 20 e 29 maggio, 5, 10, 17 e 25 giugno.

Nel processo a carico diChristian Rosiello, Riccardo Bonissi e Francesco Lucci, fratello del capo della Sud Luca Lucci, sono indicate come persone offese anche due vittime di estorsioni in relazione alle infiltrazioni degli ultras in uno dei tanti business dello stadio, quello della vendita di cibo e bevande. I due, però, non si sono costituiti come parti civili.

Al momento, i testi indicati nel processo sono 72, tra cui anche il personal trainerCristiano Iovino, che nella notte tra il 21 e il 22 aprile del 2024 venne pestato dopo una rissa in un locale con Fedez (i pm hanno chiesto l’archiviazione per il rapper) e altri, tra cui Rosiello, ex bodyguard del rapper. La Procura, comunque, snellirà la lista testi e alla fine dovrebbero essere meno di 40, col consenso della difesa a far entrare direttamente alcuni verbali di testimonianze agli atti. «Vorrei anche produrre e far vedere alcune immagini e far sentire alcune intercettazioni in aula», ha spiegato il pm Paolo Storari ai giudici.

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