Calcionews24
·5 de julio de 2025
Real Madrid Borussia Dortmund: tre cose che non hai notato

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·5 de julio de 2025
Oltre il tabellino finale di 3-2, che racconta di una partita dominata e poi quasi riaperta, la sfida tra Real Madrid e Borussia Dortmund è stata un mosaico di piccoli dettagli, presagi e momenti simbolici. Al di là del capolavoro di Mbappé e dell’ingenuità di Huijsen, sono tre le istantanee che svelano l’essenza più profonda della partita: un’inquadratura quasi profetica, la presenza ossessiva di un allenatore che sta plasmando la sua creatura e un finale degno di un film, dove una parata è diventata l’ultima parola sul destino del match.
1. La maglia di Mbappé: il presagio durante il primo gol. Mentre la regia propone il replay del gol di Gonzalo García, l’inquadratura dalla curva cattura un dettaglio quasi profetico: uno spettatore, con il telefono in mano per riprendere, indossa già la maglia di Kylian Mbappé. In quel momento, il fuoriclasse francese è ancora in panchina e la partita è nelle mani dei “canterani”. Quell’immagine, però, è più di una semplice nota di colore: è il simbolo dell’attesa messianica per un campione che, pur non essendo ancora protagonista, è già l’icona onnipresente nell’immaginario collettivo, l’uomo da cui ci si aspetta la giocata decisiva che, puntualmente, arriverà nel finale.
2. La “cattedra” di Xabi Alonso a bordo campo. Per tutta la partita, ma in particolare nel finale, si evidenzia come Xabi Alonso non riposi. Insiste perché la squadra stia unita. Non si stanca di ricordarlo ai suoi calciatori. Non è un semplice incitamento, ma la rappresentazione di un’identità che si sta forgiando. Mentre la sua squadra è in controllo, lui è ossessivo nel pretendere perfezione, nel correggere posizioni, nel chiedere compattezza. È la dimostrazione che il suo Real Madrid non è solo talento, ma sta diventando una macchina tattica che risponde ai dettami di un allenatore che vive la partita con un’intensità quasi ipnotica. Anche se il finale pazzo se lo sarebbe risparmiato ben volentieri.
3. La parata di Courtois e il fischio finale: la fine del film. Minuto 98. Il finale è caos puro. Il Dortmund ha segnato, il Real è in dieci. Su una mischia furibonda, la palla arriva a Sabitzer che calcia a botta sicura. Courtois, quasi inoperoso per 90 minuti, compie una parata strepitosa a una mano, bloccando il pallone sulla linea. E su quell’immagine, su quella parata che salva il risultato, l’arbitro fischia la fine. Non c’è un’ultima azione, non c’è un calcio d’angolo. L’ultima parola sulla partita non è un gol, ma una parata. Un finale cinematografico, in cui l’eroe che non ti aspetti mette il sigillo sulla vittoria nel modo più drammatico possibile. Poco prima, dettaglio quasi invisibile, un tifoso visibilmente preoccupato con la maglia di Kroos ricorda emblematicamente quanta esperienza manchi a una squadra ringiovanita com’è oggi il Real.