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·27 de agosto de 2025
Retroscena Tuttosport: Sucic era un giocatore del Torino, ma...

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Nella lunga serata di San Siro, se da una parte c’è la disfatta del Torino e dei suoi oltre 2.200 tifosi al seguito, costretti ad assistere a un pesante 5-0 che avrebbe potuto assumere proporzioni ancora più ampie, dall’altra c’è un’Inter che appare già pimpante dal punto di vista fisico. Dopo la batosta nella finale di Champions League, persa contro il PSG sempre per 5-0, i nerazzurri hanno cambiato allenatore: via Simone Inzaghi, che aveva guidato l’Inter per quattro stagioni conquistando due scudetti, due Supercoppe, una Coppa Italia e disputando due finali di Champions League; al suo posto è arrivata una scommessa, Cristian Chivu. Una scelta che probabilmente non era nemmeno la prima opzione della dirigenza milanese, inizialmente molto orientata verso Fabregas.
L’avventura del tecnico rumeno, tornato in nerazzurro dopo sei mesi al Parma, non è iniziata nel migliore dei modi: eliminazione al Mondiale per club per mano del Fluminense. Tuttavia, la campagna acquisti estiva ha portato in nerazzurro un calciatore che, nella partita di San Siro, ha sorpreso tutti: Petar Sucic.
Centrocampista croato classe 2003, Sucic è cresciuto nel settore giovanile dell’Istra, club bosniaco che per primo ha intuito le sue qualità. Dopo una serie di esperienze nei settori giovanili locali, arriva la chiamata di quello che probabilmente è il top club dei Balcani per la valorizzazione dei giovani: la Dinamo Zagabria, che lo acquista per 200 mila euro nel 2022. Prima di esplodere con la maglia dei croati, Sucic gioca un’altra stagione in prestito allo Zrinjski Mostar, in Bosnia.
Nel 2023 diventa ufficialmente un calciatore della Dinamo e resta solo una stagione, sufficiente però ad attirare l’attenzione dei top club italiani e non solo, tra cui l’Inter, che lo acquista per circa 14 milioni di euro, permettendo alla società croata di realizzare l’ennesima plusvalenza. Considerando la prestazione sontuosa del centrocampista croato contro la squadra di Baroni, il suo valore potrebbe crescere ulteriormente, aprendo la strada a un futuro da ennesimo top player croato lanciato nel calcio che conta. La sua personalità in campo e la capacità di adattarsi con rapidità al calcio italiano sono segnali che fanno ben sperare i tifosi interisti. Nonostante la giovane età, ha già dimostrato di possedere il carisma e la maturità dei grandi giocatori.
Nella carriera di Sucic, però, avrebbe potuto esserci anche il Torino, che perse il calciatore in maniera piuttosto superficiale. Era il 2021 quando il centrocampista croato giocava in Bosnia con lo Zrinjski Mostar e fu notato dalla dirigenza granata, che lo invitò a sostenere un provino con la formazione allenata allora da Coppitelli. Non si conoscono con certezza i motivi, ma la dirigenza — in particolare Vagnati e Ludergnani — decise di non acquistare il giovane talento, nonostante Sucic si fosse allenato per una settimana con il settore giovanile granata.
A distanza di qualche anno, Sucic è comunque approdato in Italia, ma non al Torino, bensì all’Inter, dove ha esordito in campionato con la maturità di un calciatore già affermato. Chissà se, assistendo alla sua prestazione, la dirigenza granata non abbia provato un pizzico di rimpianto per la scelta fatta nel lontano 2021: con Sucic in campo, ipotizzando uno scenario alternativo, il Torino avrebbe probabilmente avuto meno difficoltà nella costruzione del gioco e non sarebbe stato costretto a cercare un centrocampista con caratteristiche simili, come nel caso di Asllani.