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·13 de junio de 2025

Roberto Mancini: “L’Italia può andare ai Mondiali. E i giovani su cui puntare ci sono”

Imagen del artículo:Roberto Mancini: “L’Italia può andare ai Mondiali. E i giovani su cui puntare ci sono”

L’ex commissario tecnico torna a parlare della Nazionale, del passato e delle occasioni mancate. E ammette: “Se avessi parlato prima con la Federazione, non me ne sarei andato”.

Roberto Mancini: “L’Italia può andare ai Mondiali. E i giovani su cui puntare ci sono”

Roberto Mancini rompe il silenzio e torna a raccontarsi. Lo fa con la calma di chi ha vissuto molte vite nel calcio, ma anche con il rimpianto di chi sente di avere ancora qualcosa da dare. La Nazionale, nel suo cuore, non ha mai smesso di occupare un posto speciale.


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“Nessuno mi ha chiamato, stavolta. Ma se avessi parlato prima con Gravina, forse non me ne sarei andato. È stato un errore anche mio”.

Con queste parole Mancini riapre, almeno idealmente, il dialogo con il mondo azzurro. La sua uscita di scena nel 2023, direzione Arabia Saudita, aveva diviso. Ma oggi il tempo sembra aver lenito i giudizi più duri.

“Se torno? Sarebbe una sfida bellissima” Mancini non si sbilancia, ma non chiude del tutto la porta. “Allenare la Nazionale è la cosa più affascinante per un tecnico. E sì, mi piacerebbe un giorno tornare a vincere un Mondiale, se non nel 2026, magari nel 2030 o nel 2034. Non si smette mai di sperare”.

“Retegui è una delle mie scommesse riuscite” Tanti lo hanno criticato, ma pochi ricordano che Mateo Retegui, oggi uno dei punti fermi dell’attacco italiano, fu voluto da lui: “È un ragazzo serio, lavora duro. Sono contento che stia dimostrando il suo valore”.

E anche se oggi non è più lui a selezionare i convocati, un’idea su chi puntare ce l’ha: “Chiesa ha solo 28 anni, può essere ancora determinante. E poi ci sono giovani interessanti, come Liberali. Il talento c’è, bisogna dargli spazio”.

Il rammarico dell’addio e il valore del dialogo Mancini ripercorre il momento in cui lasciò l’Italia per la panchina saudita: “Forse ho sbagliato i tempi. Se ci fosse stato un confronto aperto, magari tutto sarebbe andato diversamente. Parlare, a volte, serve a evitare decisioni affrettate”.

Nonostante il clamore mediatico e le critiche, oggi Mancini guarda avanti: “Faccio l’allenatore, so che ci sono momenti positivi e altri meno. Ultimamente ho sfiorato 3-4 panchine importanti. Vedremo”.

“Ai Mondiali possiamo andarci” L’ex CT non ha dubbi sulla qualità della squadra azzurra: “Abbiamo i mezzi per qualificarci. Serve meno negatività attorno alla Nazionale. È vero, non siamo più negli anni ’90, ma il materiale su cui lavorare esiste. E va valorizzato”.

Uno sguardo al passato: “L’Europeo non fu un miracolo” A chi definisce il trionfo di Wembley una favola irripetibile, Mancini risponde con fermezza:

“Non fu un colpo di fortuna. Quel gruppo ha stabilito un record d’imbattibilità superando anche quello di Vittorio Pozzo. Dietro c’era lavoro, gioco e organizzazione. I rigori ti danno e ti tolgono, ma non bastano da soli a scrivere la storia”.

E oggi? “Serve riposo, non polemiche” Guardando da spettatore le ultime uscite della Nazionale, Mancini sottolinea le difficoltà fisiche di molti giocatori: “La stagione è lunga, logorante. E questo incide sulle prestazioni. Ma quando si indossa l’azzurro, la spinta emotiva fa sempre la differenza”.

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