Rocchi a OpenVar conferma nuovamente il “torto” alla Juve contro il Verona: «Romagnoli aveva una posizione natuale del braccio come quella di Joao Mario, non andava fischiato…» | OneFootball

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·30 de septiembre de 2025

Rocchi a OpenVar conferma nuovamente il “torto” alla Juve contro il Verona: «Romagnoli aveva una posizione natuale del braccio come quella di Joao Mario, non andava fischiato…»

Imagen del artículo:Rocchi a OpenVar conferma nuovamente il “torto” alla Juve contro il Verona: «Romagnoli aveva una posizione natuale del braccio come quella di Joao Mario, non andava fischiato…»

Rocchi a OpenVar conferma nuovamente il “torto” alla Juve contro il Verona: tutte le dichiarazioni del designatore

Arriva la conferma ufficiale, seppur indiretta, che il calcio di rigore concesso contro la Juventus nella trasferta di Verona non era da fischiare. Il designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, è intervenuto durante la trasmissione “Open Var” su DAZN e, analizzando un episodio simile avvenuto in Genoa-Lazio, ha di fatto ammesso l’errore commesso dall’arbitro Rapuano.

Nel mirino dell’analisi di Rocchi è finito il calcio di rigore inizialmente concesso al Genoa e poi revocato per un tocco di braccio di Romagnoli. Il designatore ha elogiato la decisione finale, sottolineando la corretta interpretazione del VAR (dove era presente l’arbitro Abisso) e tracciando un parallelo inequivocabile.


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PAROLE – «In Genoa-Lazio faccio i complimenti ad Abisso, non era semplice rivedere ma non andava fischiato e poi andava tolto. Una cosa fondamentale è la posizione del braccio dovuta a un movimento, che deve essere congruo. Per questo i ragazzi devono conoscere bene il calcio: l’arbitro bravo capisce perché quel braccio si trovi lì».

Rocchi ha poi spiegato il criterio tecnico alla base della decisione corretta presa in Genoa-Lazio. “Una cosa fondamentale è la posizione del braccio dovuta a un movimento, che deve essere congruo”, ha dichiarato.

Secondo il designatore, un arbitro “bravo” deve capire il calcio e comprendere perché un braccio si trovi in una determinata posizione a causa della dinamica di gioco. Nel caso di Joao Mario, così come in quello di Romagnoli, il braccio era in una posizione naturale e il tocco è avvenuto dopo una deviazione ravvicinata e inaspettata.

Questa analisi di Rocchi non restituisce i punti persi alla Juventus, ma rappresenta un’importante ammissione di responsabilità e un passo verso quell’uniformità di giudizio che allenatori e tifosi chiedono da tempo. La speranza è che la “lezione” di Verona serva davvero a evitare errori simili in futuro.

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