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·20 de mayo de 2025
Rocchi: “Rigore di Bisseck? Ecco cosa penso”

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·20 de mayo de 2025
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Il designatore arbitrale della CAN, Gianluca Rocchi, è intervenuto in occasione di una puntata speciale di “Open Var” in onda su Dazn nella serata di oggi.
Rocchi non ha parlato solamente degli episodi discussi dell’ultima giornata disputata, la trentasettesima, ma ha anche tracciato un bilancio della stagione e degli ultimi turni.
Il primo episodio esaminato è quello di Bologna-Juventus, il contatto Freuler-McKennie non sanzionato dall’arbitro Doveri (“Lui va sulla traiettoria di corsa, non è rigore“, spiega l’arbitro in campo). Rocchi ha illustrato: “Situazione molto complessa, valutata bene da Doveri in campo. Stiamo studiando questo tipo di contatti, con un lavoro importante. La corsa del difensore è regolarissima, la decisione presa dal campo così bene ha facilitato l’operato del VAR. Siamo assolutamente contenti della decisione“.
Poi si è parlato del contatto Pasalic-Manu Kone, col rigore prima assegnato da Sozza e poi revocato, in Atalanta-Roma: “Toccare lo tocca, ma non è rigore“, dice l’arbitro ai calciatori. “Dalla prospettiva dell’arbitro, il contatto sembra un’altra cosa”, spiega Rocchi. “Il VAR propone un punto di vista totalmente diverso che convince l’arbitro a cambiare decisione. Su questi contatti siamo molto coerenti: l’obiettivo è ridurre i rigori leggeri, perché non li vuole nessuno. Questo rigore non può essere concesso, se manteniamo la nostra linea“.
Si passa dunque a Parma-Napoli, e al rigore prima assegnato e poi revocato per un fallo di Simeone su Circati nell’APP: “Gli tira un calcio da dietro“, spiega il VAR. “Un’altra revisione fatta veramente bene“, secondo Rocchi. “Il rigore è da concedere, il difensore va sull’uomo. La revisione sull’azione viene proposta in maniera corretta. Dalle clip si percepisce la tensione che c’è in campo. La lavorazione del VAR è precisa dal punto di vista procedurale e tecnico“. Nella stessa partita, c’è un presunto fallo di mano di Balogh su un cross di Politano: “La prende ma il braccio è quello in appoggio, hai visto bene Daniele“, spiega il VAR. Secondo Rocchi, “non è punibile. Mentre se il pallone fosse finito sul braccio destro sarebbe stato da rigore“. Spazio successivamente al rigore per fallo di mano di Bisseck in Inter-Lazio: “Fa un movimento?“, chiede Chiffi sul braccio del tedesco. L’arbitro non aspetta neanche di vedere l’altra camera ma si accontenta del primo replay e fischia il penalty: “Lo apre“. Barella dice a Chiffi: “Noi ci stiamo giocando la vita“; Chiffi risponde “anche noi“. Rocchi spiega: “Allarga il gomito probabilmente in maniera istintiva, verso il pallone. Siamo di fronte a un calcio di rigore da concedere, l’interpretazione del fallo di mano è corretta. La posizione di Chiffi non è delle migliori in campo, questi rigori non si assegnano per un’intuizione“.
Focus poi sulla condotta violenta, con l’espulsione di Gimenez in Roma-Milan per condotta violenta ai danni di Mancini: “Un fallo a palla lontana, un gesto non bello alle spalle dell’arbitro. Una chiamata corretta, forse abbiamo avuto qualche passaggio a vuoto noi, forse non sono stato così chiaro io. Questa è la strada da seguire, l’abbiamo fatto in Lazio-Juve. L’intensità in questi casi non sempre può essere pesata. Questi gesti vanno disincentivati“. E su Beukema-Gabbia: “Era da rosso. andava punito il gesto. Era meno intenso, ma non è quello. Va punito il gesto, altrimenti non siamo coerenti“.
Il bilancio generale per Rocchi: “Quando c’è tranquillità in campo si valuta meglio, ai ragazzi chiedo di andare in campo senza paura, senza guardare in faccia a nessuno. Le scelte migliori sono quelle di campo, danno un’accettazione e una qualità superiore. Ma l’importante è sempre che la decisione finale sia corretta“.