Ruben Sosa: "Lazio-Inter? Il mio cuore è biancoceleste. Avrei voluto rinnovare, ma..." | OneFootball

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·6 de noviembre de 2025

Ruben Sosa: "Lazio-Inter? Il mio cuore è biancoceleste. Avrei voluto rinnovare, ma..."

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Archiviata la vittoria, seppur sofferta, contro il Kairat, l'Inter si prepara nuovamente a scendere in campo allo Stadio San Siro contro la Lazio, per la sfida in programma la prossima domenica alle ore 20:45. In vista dello scontro con i biancocelesti è intervenuto il doppio storico ex di Lazio e Inter, Ruben Sosa, ai microfoni di Radiosei.

L'intervento di Ruben Sosa a Radiosei

Sono arrivato in Italia che ero un ragazzo, è stato un piacere, un divertimento. E’ così che intendevo questo lavoro. Sono grato ancora oggi ai tifosi della Lazio, sono diventato il loro idolo. Non mancavano mai una festa con loro, ora un dovere nostro stare con loro. Prima di andare all’Inter avrei voluto rinnovare ma mi dissero di no. Già avevano nelle mani un altro come Signori. Me ne andati senza problemi (ride, ndr). E’ vero che andai in una grande squadra come l’Inter, ma Ruben Sosa non va a giocare in squadre piccole (ride, ndr). La mia non era una grande Lazio, ma fu l’inizio di una Lazio più forte. Più forte la tua Lazio o quella di oggi? La mia, c’ero io, quel pazzo di Di Canio, Dezotti ed Amarildo, poi Riedle. Una bestia, un’animale che saltava due metri, eravamo una grande coppia.

Prosegue il doppio ex

Doppio ex Inter-Lazio? Il mio cuore dice che la mia squadra è stata la Lazio, anche se i nerazzurri sono stati i più forti con cui ho giocato, vincendo anche una Coppa Uefa. Mio figlio Nico stesso percorso mio fino alla Lazio? Lui ha tutto, 20 anni, bel sinistro, ma deve avere anche fame. Ho parlato con il Saragozza, è disponibile ad evarlo per poi fare il mio stesso percorso. Ho parlato anche con la Lazio e l’Inter. Voglio che lui veda dove ho giocato io, poi dipenderà da lui. La Lazio mi ha risposto che quando io voglio lo porto. Il momento giusto sta arrivando. Ora costa poco, poi il prezzo potrebbe salire. Lo stadio più bello in cui ho giocato è stato il Flaminio. Era piccolino, ma la gente stava vicino e si sentiva. Spero che la Lazio possa tornare a giocare lì. Qualche anno fa sono tornato a Roma ed ho visto le condizioni in cui è ora. Mi ha reso triste vederlo così abbandonato. La Lazio di oggi sta vivendo un momento non facile. Quello che cerco io è quello che fa gol. Ora non ne stanno facendo molti, ma piano piano deve esserci una crescita per tornare in Europa League o Champions. Gazza? Era un pazzo, ricordo quando il mister Zoff gli chiese di scendere subito dalla stanza. Lui l’ha fatto, ma nudo. Grande matto giocatore.

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