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·15 de marzo de 2025

Rummenigge: «I calciatori guadagnano troppo: serve il salary cap»

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«Credo che i giocatori si siano messi in trappola da soli, chiedendo sempre più soldi». Parola di Karl-Heinz Rummenigge, che da storico capitano del Bayern Monaco e della nazionale tedesca è passato dopo il ritiro a diventare l’amministratore delegato del club bavarese e presidente dell’ECA. Oggi, dopo la pensione, è comunque ancora membro del Consiglio di Sorveglianza del Bayern Monaco.

«Perché sono critico verso i calciatori che si lamentano perché giocano troppo? Perché credo che i giocatori si siano messi in trappola da soli, chiedendo sempre più soldi – ha spiegato Rummenigge in una lunga intervista al Corriere della Sera -. Quei soldi, in un modo o in un altro devono essere guadagnati dalle società, facendo più partite, che sono richieste dal mercato tv. Ma se ogni anno i giocatori chiedono più salari e gli agenti chiedono soldi anche per fare ogni tanto due chiacchiere, quale società è ancora in grado di guadagnare?».


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«Come se ne esce? Conosco molto bene il proprietario del Liverpool, John Henry: investe tanto anche nello sport americano e prima del campionato sa che la stagione produrrà comunque degli utili. La chiave è il salary cap, il tetto salariale. Tutte le parti si devono trovare attorno a un tavolo: Uefa, Fifa, Leghe, giocatori, agenti. Bisogna discutere senza emotività e cercare una soluzione che venga accettata da tutti. Ho vissuto il caso Bosman e altri casi legali e so che gli agenti corrono subito a fare causa: questo va evitato».

«Ho parlato con il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ed è disposto ad aprire il discorso: anche per lui è importante che tutti siano presenti e coinvolti. Se nessuno toglie il piede dall’acceleratore, il calcio finisce dritto contro a un muro».

«Nuova Champions? Nel 2020 suggerii alla Uefa di andare oltre la fase a gruppi, che stava diventando noiosa. La classifica unica è la cosa più bella che abbia mai visto: la situazione all’ultima giornata cambiava minuto per minuto. Quanto alla Superlega, era morta e sepolta subito, con l’uscita delle inglesi e delle italiane: sono rimaste le due spagnole, che se vogliono possono giocare il Clasico ogni domenica… Florentino Perez dice che la nuova Champions è ingiusta? Non so, a me sembra che sia il massimo per i club europei. Loro volevano avere più soldi e la gestione del torneo: volevano decidere come andavano le cose».

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