Calcio e Finanza
·17 de agosto de 2025
San Siro, il caso degli ambulanti finisce in Prefettura: nuovo confronto

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·17 de agosto de 2025
Il tavolo di confronto per il rinnovo del contratto tra M-I Stadio, la società che gestisce le aree esterne di San Siro per conto di Inter e Milan, e il Consorzio Operatori Stadio Milano, che rappresenta 64 venditori ambulanti, verrà riaperto. A renderlo noto è lo stesso Consorzio, specificando che il nuovo incontro – ancora senza una data precisa – si svolgerà con la presenza della Prefettura, che inviterà Comune e istituzioni competenti per garantire «un dialogo autentico, trasparente e corretto».
Il contratto, scaduto lo scorso 31 luglio, «assicura il sostentamento a oltre mille famiglie», si legge nella nota. Giacomo Errico, presidente di Apeca (Confcommercio Milano) e Fiva Confcommercio, nonché portavoce del Comitato dei lavoratori ambulanti di San Siro, ha espresso soddisfazione: «Al termine della trattativa di giovedì con la questura, durata tre ore e condotta con grande disponibilità e professionalità, abbiamo accettato di rivedere alcune delle nostre posizioni rispetto a martedì scorso».
Come ricorda Il Giorno, in occasione della partita di Coppa Italia Milan-Bari, «torneremo a occupare gli spazi concordati, che ogni anno costano complessivamente agli ambulanti 860mila euro. Tuttavia – precisa Errico – dopo il deflusso dei tifosi ci posizioneremo di nuovo a tre metri da ciascun ingresso dello stadio e resteremo lì finché non si arriverà a un accordo definitivo». Una forma di protesta simile a quella già messa in atto nei giorni scorsi, quando i venditori hanno occupato con i propri furgoni il piazzale dello Sport per difendere i loro posti di lavoro.
Il contratto con il Consorzio è scaduto a fine luglio. La proposta dei club prevede un rinnovo fino al 2030, ma con l’eliminazione delle attività di merchandising: 22 bancarelle su 64 sarebbero quindi escluse. Gli operatori, però, si sono mostrati compatti. «Non ci siamo divisi: il mix merceologico è essenziale. Oggi tocca ai venditori di articoli da stadio, domani potrebbero imporre ai paninari di vendere solo certe birre o panini, fino ad arrivare a sostituire anche loro», avverte Errico.
Sulla vicenda è intervenuto anche Luigi Leanza, presidente del Cosm, che racconta come una trattativa fosse stata avviata e chiusa, salvo poi naufragare: «Ci hanno inviato un contratto predisposto unilateralmente e non modificabile».
Dal canto suo, M-I Stadio ribadisce di aver «offerto il rinnovo a tutti i 64 operatori, confermando le postazioni, riducendo i canoni e adeguando l’offerta al settore food, in linea con le nuove disposizioni. Le modifiche riguardano soltanto le 20 bancarelle dedicate al merchandising, per le quali si propone la conversione in food and beverage». Ma oggi la protesta andrà avanti.
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