Calcio e Finanza
·15 de septiembre de 2025
San Siro: ultimo vertice tra Comune, Inter e Milan per salvare il voto

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·15 de septiembre de 2025
Un incontro pensato per raccogliere le richieste dei consiglieri – in particolare di quelli del Pd – e per verificare gli ultimi spazi di trattativa: dal contributo di 36 milioni che il Comune destinerà a bonifiche e demolizioni, al tema delle aree verdi, fino al ruolo che Palazzo Marino avrà nella gestione successiva alla vendita di San Siro e delle sue aree circostanti. Oggi la vicesindaca Anna Scavuzzo incontrerà Inter e Milan, dopo due settimane di colloqui con partiti e gruppi consiliari.
Come riporta l’edizione milanese de La Repubblica, mandato ricevuto dal Pd è quello di ridurre quello che viene percepito da molti come uno sconto sul prezzo di vendita e chiarire diversi aspetti ancora poco definiti dell’accordo. Tra le richieste democratiche ci sono garanzie sulla reale creazione di verde profondo e sul compito che avrà il Comune dopo la firma del rogito. La preoccupazione del partito – il cui voto sarà determinante per approvare la vendita senza dover contare su un’opposizione giudicata instabile – è che, una volta ceduta l’area, venga a mancare una regia pubblica.
Questi restano quindi i punti cruciali da sciogliere, da cui dipende l’ok definitivo del Pd all’operazione. Intanto si corre contro il tempo: la delibera sulla vendita di San Siro e delle aree circostanti dovrà approdare in giunta entro giovedì 18 settembre, salvo convocazioni straordinarie se l’intesa arrivasse prima. In questa fase conclusiva il Comune punta anche a rendere l’accordo il più solido possibile sotto il profilo legale. «Sono sereno, stiamo seguendo tutte le procedure corrette», ha assicurato nei giorni scorsi il sindaco Sala.
Sempre Scavuzzo, ieri, ha incontrato il dipartimento legalità del Pd e nei prossimi giorni vedrà anche il comitato Legalità del Comune, presieduto da Nando Dalla Chiesa, a cui Sala ha chiesto supporto pure sul fronte urbanistico dopo le inchieste che hanno investito i grandi cantieri cittadini.
In attesa che i democratici decidano la loro posizione – con la segretaria Elly Schlein che ha preferito lasciare la scelta ai dirigenti locali – anche tra le opposizioni si registrano movimenti. Al momento l’orientamento è quello di non partecipare al voto, lasciando la responsabilità alla maggioranza, ma non manca la tentazione di votare “no” per mettere in difficoltà la giunta.
Sabato, dopo un incontro con Scavuzzo, i partiti di opposizione hanno ribadito che è «impossibile» esprimersi a favore o contro la vendita, perché mancano le condizioni minime per una decisione: non sono stati ancora presentati né il testo della delibera né la bozza del contratto. Il documento sarà reso pubblico solo una volta firmato, quando passerà all’esame delle commissioni consiliari prima del voto in aula, previsto entro la fine della settimana.
Nel frattempo, il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi rilancia l’idea di un referendum per salvare il Meazza dalla demolizione.