Serie A, 9° giornata, il paradosso del gol: record di 0-0 e quattro squadre ancora senza vittorie | OneFootball

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·31 de octubre de 2025

Serie A, 9° giornata, il paradosso del gol: record di 0-0 e quattro squadre ancora senza vittorie

Imagen del artículo:Serie A, 9° giornata, il paradosso del gol: record di 0-0 e quattro squadre ancora senza vittorie

La Serie A 2025/26 sta vivendo una stagione dai numeri insoliti, segnati da statistiche che nessuno si sarebbe aspettato. Dopo le prime nove giornate, il massimo campionato italiano ha fatto registrare una serie di record negativi che ne raccontano la complessità e, allo stesso tempo, la crescente imprevedibilità.

Serie A, 9° giornata, il paradosso del gol: record di 0-0 e quattro squadre ancora senza vittorie

Il dato più sorprendente arriva dagli 0-0: per la prima volta nell’era dei tre punti, ogni giornata ha fatto registrare almeno un pareggio senza reti. Un’anomalia storica che conferma un trend sempre più evidente: le difese dominano, mentre gli attacchi faticano a incidere.


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Nove giornate, nove pareggi a reti bianche: il dato mai visto prima

Il recente Pisa-Lazio concluso 0-0 ha completato un quadro che entra di diritto nella storia del calcio italiano. Dalla prima alla nona giornata, in ogni turno di campionato si è registrata almeno una partita terminata a reti inviolate.

Il picco è arrivato nella settima giornata, quella con il minor numero complessivo di gol segnati: appena 11 reti totali, con quattro incontri finiti 0-0 – Pisa-Verona, Lecce-Sassuolo, Genoa-Parma e Atalanta-Lazio. Numeri che fotografano un campionato più tattico e bloccato del solito, dove prevalgono prudenza e compattezza difensiva.

Quattro squadre senza vittorie: un altro record negativo

Ma non è solo la mancanza di gol a preoccupare. Dopo nove giornate, ben quattro squadre non hanno ancora conosciuto la vittoria: Genoa, Fiorentina, Hellas Verona e Pisa.

Un dato che non si registrava da oltre vent’anni e che sottolinea il livello di difficoltà di questa Serie A, dove anche le neopromosse stanno mettendo in crisi club storici. La mancanza di continuità e la scarsa incisività offensiva stanno condizionando soprattutto le formazioni di medio-bassa classifica, costrette a difendersi più che ad attaccare.

Marcatori in crisi: centrocampisti e esterni dominano la classifica

L’altro campanello d’allarme arriva dalla classifica marcatori, dove l’assenza dei grandi bomber è evidente. In testa si trovano Hakan Calhanoglu (Inter) e Riccardo Orsolini (Bologna) — due giocatori che, per caratteristiche, non sono attaccanti puri.

Alle loro spalle la situazione non cambia: Christian Pulisic, Nico Paz, Zambo Anguissa e Kevin De Bruyne — tutti centrocampisti o esterni offensivi — si dividono i piazzamenti immediatamente successivi. L’unico vero centravanti tra i primi marcatori è Federico Bonazzoli della Cremonese, autore di quattro gol.

Un segnale chiaro: le punte tradizionali stanno faticando, schiacciate da sistemi di gioco sempre più strutturati, dove i gol arrivano spesso da seconde linee o da soluzioni su palla inattiva.

Analisi: un campionato più tattico che spettacolare

Le statistiche parlano di una Serie A più difensiva che spettacolare, dove le strategie tattiche e la gestione dell’equilibrio hanno preso il sopravvento sull’imprevedibilità. Gli allenatori cercano sicurezza, anche a costo di rinunciare all’estetica e all’audacia offensiva.

Le prime nove giornate raccontano un torneo equilibrato, ma povero di emozioni: tanti pareggi, pochi gol e molte partite decise da episodi o errori. Il risultato è un campionato da record – ma non nel senso migliore del termine.

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