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·20 de mayo de 2025

Tare verso il Milan? La sua gestione alla Lazio: oltre 250 milioni di plusvalenze in 14 anni

Imagen del artículo:Tare verso il Milan? La sua gestione alla Lazio: oltre 250 milioni di plusvalenze in 14 anni

Il Milan sembra sempre più vicino a trovare il nuovo direttore sportivo. Dopo diversi mesi di ricerca, infatti, in pole ora sembra esserci l’ex ds della Lazio Igli Tare, che quindi sarebbe pronto a iniziare una nuova avventura con il club rossonero.

Ma quale è stata la sua gestione, in termini economici ma anche sportivi, durante i suoi quattordici anni come direttore sportivo della Lazio? Se da un punto di vista del campo, durante il periodo come dirigente biancoceleste la Lazio ha vinto tre volte la Coppa Italia e altrettante la Supercoppa italiana, disputando in una occasione la Champions League e in altre dieci occasioni l’Europa League, guardando all’aspetto economico le plusvalenze hanno spesso caratterizzato la sua gestione, seppur non arrivando a toccare cifre enormi.


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Sotto la gestione di Tare come direttore sportivo, la Lazio ha infatti ha generato oltre 231 milioni di euro in plusvalenze (che arrivano a quasi 270 milioni considerando anche la cessione di Milinkovic-Savic, avvenuta poche settimane dopo il suo addio ai biancocelesti), con una media annuale di 16,5 milioni. Plusvalenze che hanno rappresentato circa il 13% del fatturato della Lazio nei quattordici anni di gestione Tare, con un massimo pari al 33% nel 2017/18, quando le cessioni (tra cui Keita Balde, Lucas Biglia e Wesley Hoedt) hanno fruttato oltre 63 milioni di plusvalenze, contribuendo a un utile netto record di 37,3 milioni di euro.

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Tra le migliori cessioni, al top c’è quella di Sergej Milinkovic-Savic, che abbiamo considerato nell’analisi (seppur avvenuta poco dopo l’addio di Tare, ma una operazione su cui il dirigente ha avuto comunque peso in termini di valorizzazione del giocatore), davanti alla cessione di Keita Balde al Monaco e quella di Felipe Anderson al West Ham.

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Tare alla Lazio, il confronto tra acquisti e cessioni

Da un punto di vista degli acquisti, invece, la Lazio non ha mai brillato per spese folli, anzi, ma ha comunque mantenuto un saldo in negativo tra gli acquisti e le cessioni: in termini di cartellini, infatti, i biancoceleste durante gli anni di Tare hanno speso più di quanto hanno incassato. Nel periodo 2009-2023, infatti, il bilancio delle operazioni di mercato mostra un saldo negativo di circa 89 milioni di euro tra acquisti (369,9 milioni) e cessioni (280,3 milioni), con una media di 26,4 milioni spesi l’anno rispetto a una media di 20 milioni incassati ogni stagione.

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Tare al Milan? I suoi migliori colpi nell’era Lazio

Considerando le cifre, spesso la Lazio nell’era Tare ha quindi saputo massimizzare il rapporto qualità/prezzo. Basta guardare quelli che sono valutabili come i migliori acquisti durante la gestione del dirigente albanese: operazioni come quelle legate a Ciro Immobile, preso per 9,5 milioni dal Siviglia e poi diventato un simbolo e capocannoniere biancoceleste, tanto quanto Luis Alberto pagato appena 4 milioni al Liverpool oppure lo stesso Milinkovic-Savic, prelevato dal Genk per 5 milioni fino a Miroslav Klose, arrivato a parametro zero.

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Da Muriqi a Correa: gli acquisti più costosi

Il colpo più oneroso tuttavia è stato Vedat Muriqi, pagato 19,9 milioni al Fenerbahce nel 2020/21, ma rivelatosi un flop. Sul podio degli acquisti più costosi trovano spazio anche Joaquin Correa (15,3 milioni di euro al Siviglia) e Manuel Lazzari (13,7 milioni alla Spal), appena davanti ad Akpa Akpro, rilevato per quasi 13 milioni dalla Salernitana che all’epoca era ancora di proprietà di Claudio Lotito.

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