DirettaCalcioMercato
·1 de agosto de 2025
Torino, Baroni si presenta: “Nessun obiettivo, solo tanto lavoro. Su Zapata…”

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·1 de agosto de 2025
Il nuovo tecnico del Torino, Marco Baroni, si è presentato per la prima volta alla stampa: queste le sue dichiarazioni.
Dopo un paio di settimane di ritiro come nuovo allenatore del Torino, Marco Baroni si è presentato in conferenza stampa. L’ex Lazio è il successore di Paolo Vanoli sulla panchina dei granata. Di seguito le sue dichiarazioni.
Quali sono gli obiettivi e qual è la sua idea di calcio? “Le premesse sono il lavoro, gli obiettivi dobbiamo conquistarli giorno per giorno. Non mi piacciono i proclami, ma il lavoro e la dedizione con squadra e staff. Dobbiamo rinnovare ogni giorno l’obiettivo: solo attraverso il lavoro, step dopo step si raggiunge ciò che vogliamo. Credo nell’emozionalità della squadra: voglio una squadra che si dedichi, si doni, si batta con coraggio e voglia. Voglio portare questa idea di calcio”.
E’ soddisfatto dei primi giorni? Manca ancora qualcosa alla rosa? “Ogni giorno ci presentiamo al campo con la luce negli occhi. Il ritiro è un momento fondamentale perché inizi a toccare e ad avere risposte. Abbiamo affrontato delle gare che sono test importantissimi. Sono abituato a lavorare forte sui ragazzi che ho, poi come ben sapete anche noi allenatori abbiamo dovuto adattarci a un mercato così lungo. E’ un mercato che sarà ancora aperto dopo l’inizio del campionato, la mia concentrazione è sul lavoro. Poi c’è un confronto quotidiano con società, direttore e presidente, sia io che loro stiamo facendo valutazioni e vedendo le opportunità”
Cos’ha capito in queste prime settimane? “La vivo nella pienezza del lavoro e nella conoscenza delle persone con cui lavori, non solo calciatori e staff. Ho trovato un ambiente focalizzato sull’insieme. Credo molto nella parola ‘insieme’, la allargo a tutte le componenti che lavorano per il Toro. Non vedo l’ora di percepire la passione: come chiedo alla squadra, i tifosi sono passione e noi lavoriamo per la gente. E’ questa l’emotività che voglio trasferire ai tifosi, ogni giocata deve avere un’anima. Non c’è una squadra che difende e una che attacca, la parte emotiva è il miglior transfer da offrire”
Come ha visto Zapata? “E’ un giocatore importante e fondamentale, sappiamo cos’ha avuto. E’ un gran giocatore sotto tutti gli aspetti: la testa è sempre stata dentro alla squadra, aspettiamo il fisico. Deve prendersi il tempo necessario. Non ha bisogno di stimoli”
Ha sentito Vanoli? Siete molto amici… “Non ho ritenuto di sentirlo. Ci sono rispetti professionali, poi ci sarà modo. Ma rimane identica la stima per l’amico e per il professionista”
Com’è nata l’idea del Toro? “Da una telefonata e un incontro nei quali ho percepito la stessa voglia mia di far bene, di fare un passo alla volta, di creare un percorso di crescita con tutte le componenti”
Sta cercando anche un legame forte con la tifoseria? “Lavoriamo per la gente. Nel mio lavoro mi creo piccoli obiettivi: si gioca per la gente, credo che il calcio sia passione e l’obiettivo è superare il mezzo milione di tifosi qui nel nostro stadio. Quando parlo di questo, siccome il Toro è passione e i tifosi ce l’hanno nel dna, è la squadra che deve fare il primo passo. Serve un calcio di passione ed emotività, anche questa è una parte tecnica”
Il modulo di base sarà il 4-2-3-1? Ha anche alternato la difesa a tre… “Ben vengano test importanti, sono un mezzo di valutazione straordinario. La scelta del 3-4-3 è nell’andare incontro a dove alcuni giocatori potessero giocare meglio. Per quanto riguarderà il sistema di gioco, credo molto nel doppio esterno e dentro al campo possono esserci varianti, anche se i mediani possono portarci soluzioni. Il calcio è per andare a fare gol, poi da lì si scende”
Maripan ha parlato di un po’ di mancanza di fiducia nei propri mezzi… “Io vivo nella fiducia, è impensabile non trasferirla. Quando i giocatori li fai sentire bravi, loro ti possono dare qualcosa in più. Maripan è un giocatore importante, anche in queste partite ho chiesto un atteggiamento coraggioso. Il Monaco ha gli ottavi di Champions sulle spalle, noi li abbiamo aggrediti e noi dobbiamo partire dal gol”
In queste amichevoli avete avuto difficoltà a trovare l’ultimo passaggio: a che punto siete? “I giocatori sono carichi di lavoro nelle gambe, ora si lavora tanto sulla mentalità: nelle difficoltà devi crederci ancora di più. E’ un aspetto che miglioreremo, ne sono certo, e stiamo lavorando per questo”
Come sta Schuurs? “Siamo stati via parecchio e lui è rimasto qui a lavorare. Il primo giorno mi disse che ci sarebbe stato alla prima giornata, ora c’è un percorso da valutare con l’area medica”
Si sta creando una squadra per colmare i 20 punti di gap dalla zona Europa? “Vogliamo creare un’annata con una freccia all’insù, partendo dai 44 punti. Non sono abituato a dire gli obiettivi, ma li creo giorno per giorno. Sarebbe sbagliato crearsi obiettivi così lontani, ma si passa dal lavoro e dal quotidiano”
Ha sperimentato tanto in queste gare… “L’obiettivo è cercare mobilità. Non voglio tenere un giocatore a casa sua, ma serve un percorso per farlo sentire a suo agio. Poi c’è l’aspetto delle valutazioni, se qualche giocatore è stato fuori posizione è perché ho fatto delle richieste. Abbiamo avuto con qualche giocatore la richiesta di cambiare ruolo, ho avuto massima collaborazione”
Non ci sono più Vanja e Ricci, si parlava di un 90% della rosa pronto per il ritiro, oggi manca ancora qualcosa: è giusto dire che il Toro ha bisogno di un attaccante, di un trequartista, di un terzino sinistro? “Parto dalle cessioni di Vanja, che aveva un clausola, e di Ricci: non ci sono presupposti di tenere giocatori quando ci sono opportunità come queste. Sul mercato, stiamo facendo un percorso di conoscenza: la società sa benissimo di cosa la squadra necessiti e di cosa si può fare. Perderei solo energie se guardassi oltre al campo e ai giocatori, non lo faccio perché ho bisogno di tutte le energie e poi perché siccome ho un confronto quotidiano con la società, mi fermo a quello e non vado oltre. Io non indebolisco mai i miei giocatori, al massimo li rafforzo”
Come gestirà l’apertura del Filadelfia? “Il calcio è della gente, ci sono anche tanti aspetti come la sicurezza. Abbiamo già parlato con Vagnati, abbiamo avuto una giornata aperta e non escludo che ce ne siano altre”
Il cambio del portiere ha avuto un effetto sulla difesa? “Parto da Vanja, ha sempre dato tutto fino all’ultimo giorno. Abbiamo aggiunto un nuovo profilo, è una scelta condivisa e lavoreremo per migliorarlo. Non sono abituato a vedere l’aspetto difensivo legato ai ruoli o ai difensori, la squadra lo sa bene. Per tenere molti giocatori offensivi, bisogna correre tutti: quelli davanti devono essere i primi a correre”
Come ha visto i nuovi? “Ismajli è da tanto in Italia e ci darà un grande apporto, così come Anjorin: è un ragazzo che ha avuto qualche infortunio, dobbiamo portarlo ai 90 minuti. Aboukhlal l’ho messo subito dentro, aveva già fatto amichevoli così come Israel, ora salterà un paio di allenamenti preventivamente. L’unico è Ngonge, stiamo cercando di ricondizionarlo velocemente. Sono arrivati giocatori che vogliono salire e scalare”
Il settore giovanile è reduce da due scudetti vinti “E’ una grande risorsa. Il Toro da sempre ha lavorato sui giovani, ho un bel ricordo. Tanti anni fa eravamo a un torneo a Cannes, vidi arrivare Francini che aveva appena giocato un derby. La storia del Toro parla di questo, è una società attenta nel lavoro sui giovani”
Come si pone di fronte a un avvio di campionato così impegnativo? “Nelle difficoltà vedo opportunità, lo affronteremo così. Se parlo alla squadra di coraggio, non posso aver paura io. Affronteremo tutto con voglia e determinazione, in quello è la bellezza della sfida. Lo affrontiamo facendoci trovare pronti”
In ritiro c’era tutta la squadra che spostava le porte: è questo il senso del suo fare le cose insieme? “Quando parlo di un calcio partecipativo, è proprio questo. Il pallone non lo sposta e non lo difende un giocatore, ma tutta la squadra. Non è un giocatore che fa gol, ma è tutta la squadra. Quando si parla di insieme, si danno anche delle regole per stare tutti insieme”