Calcionews24
·26 de septiembre de 2025
Torino, Cairo sicuro: «Ecco cos’ho detto alla squadra in settimana. Baroni sul pezzo, ora pronti per le prossime»

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·26 de septiembre de 2025
(Lorenzo Bosca – Inviato allo Stadio Olimpico Grande Torino). ‘Accendere’ il campo per ‘accendere’ i tifosi: sembra questa la ricetta pensata da Urbano Cairo per risolvere il momento altalenante che il suo Torino sta attraversando tra il rettangolo verde e gli spalti. Seppur senza convincere a pieno ieri Marco Baroni e i suoi hanno superato il secondo turno di Coppa Italia contro il Pisa, ritrovando – almeno parzialmente – motivazione e morale dopo l’ultimo ko maturato in Serie A contro l’Atalanta. Al margine della partita (giocata in un clima di fervente contestazione) il patron del club Urbano Cairo è tornato a parlare con i giornalisti. Apparso particolarmente quieto e controllato il numero uno del club piemontese si è soffermato su numerosi temi. Dalla vittoria naturalmente, alla stessa polemica che intercorre tra i fan. Ma anche l’incontro in settimana al Filadelfia con gli stessi calciatori e i prossimi impegni in arrivo contro Parma e Lazio. Le parole raccolte da CalcioNews24 presente sul posto.
Buonasera presidente Cairo, oggi era importante vincere
«Sì, esatto. Era importante vincere con anche un primo tempo direi, eccellente, buono, dove la squadra che ha fatto bene. Poi…nel secondo tempo abbiamo creato due o tre palle gol importanti, ma era una partita che devi chiudere molto prima. Perché sennò rischi di arrivare all’ultimo secondo che poi rischi di prendere gol. Paleari ha fatto una bella parata anche se non era angolatissima… Però direi che oggi era importante vincere e sono contento di aver passato il turno».
A questa squadra sembra necessario un ‘click’, uno scatto di fiducia, di energia, per svoltare, perché anche stasera è stata un po’ titubante alla fine
«No, ma direi che il primo tempo sicuramente no, è stato molto buono. Il secondo tempo nell’ultima parte…ma perché lì quando tu vuoi controllare la partita, vuoi portarla a casa senza fare il secondo gol o addirittura il terzo poi rischi di prenderlo. Però la squadra a Roma ha fatto una partita quadrata, solida, buona. Anche con la Fiorentina si era fatta una buona partita. Poi ha avuto degli sbandamenti con l’Inter, con l’Atalanta…questo va assolutamente cancellato».
L’altro giorno è voluto andare al Filadelfia per incontrare anche la squadra, baroni, cosa vi siete detti e cosa ha visto?
«Rimane tra noi(ride, ndr.). L’ho visto bene, benissimo. Tutti quanti in pista, non c’è dubbio, lavorano con grande determinazione, il mister è molto sul pezzo e la squadra lo segue…assolutamente bene. Ho parlato con la squadra, anche perché non li avevo ancora visti ed era importante farlo in un momento come questo»
Vuole dare una risposta alla contestazione che c’è stata anche domenica, visto che c’è stato anche il corteo di tifosi?
«No, abbiamo detto di tutto e di più. Adesso quello che conta è fare bene, fare bene sul campo e poi andare avanti».
Ci ha ripensato un po’ a questo termine “acufene” che è diventato il simbolo della contestazione?
«No, ma guarda… io non entro più in queste cose. La contestazione l’abbiamo vista oggi, settimana scorsa, domenica… Il tifoso può contestare se vuole farlo. Secondo me magari aiutare la squadra è meglio, però la libertà c’è. Siamo in un paese libero e ognuno coglie le sue libertà»
Ma crede che influisca anche la contestazione sulle prestazioni della squadra?
«No no…non credo che influisca, non credo perché ci sono ragazzi che hanno una bella scorza. Però sicuramente essere aiutati… Io ho fatto un esempio a loro quando li ho visti l’altro giorno e ho detto ‘Abbiamo un popolo straordinario’. Io mi ricordo quando presi il Torino e arrivammo alla finale playoff con il Mantova, facemmo un allenamento prima della partita il sabato a Borgaro e c’erano 2500 persone che hanno fatto di tutto e di più. Dando una spinta pazzesca…e poi allo stadio 60.000. Per cui dico ‘Avete dei tifosi straordinari’… e lo dice uno che è contestato, per cui… dovete cercare di accenderli. Se lo fate, vi portano loro, perché sono troppo forti’. È chiaro che nel momento in cui c’è una negatività, lo sono anche negativamente. Per cui devi riuscire ad accenderli… e ce la faremo!».
Quindi secondo lei tramite i risultati si può ricucire il rapporto?
«Ma non lo so, vediamo, l’ho detto già…io non voglio più parlare di questa cosa. Adesso l’importante è il campo, che si preparino bene, che giochino bene, che non abbiano più le amnesie tipo domenica e poi secondo me…se le cose vanno meglio tutto è più positivo poi. Poi non ho la palla di vetro (ride, ndr)».
Ora c’è il Parma, una partita delicata e importante da affrontare. Perché poi ci saranno Lazio e Napoli con la pausa…
«Sì, tra l’altro abbiamo avuto le prime quattro partite che erano impegnative. L’anno scorso con queste squadre abbiamo fatto tre punti, qui siamo a 4, quindi uno in più, abbiamo migliorato. Certamente sono partite… Magari uno dice ‘Non hai fatto gol’, ma sono giocavi contro squadre di un certo tipo. Certo, fare gol è fondamentale. Adesso abbiamo il Parma che però è una partita anche più difficile! Perché comunque sia il Parma non ha tanti punti, due credo, e quindi evidentemente hanno voglia di fare una grande partita davanti al loro pubblico. Quindi dobbiamo essere assolutamente consci che sarà una partita anche più difficile di queste partite certamente impegnative».