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·13 de febrero de 2025

Twist | Juve & Music | Ancora Tu

Imagen del artículo:Twist | Juve & Music | Ancora Tu

Ancora tu. Non mi sorprende, lo sai. Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più?

Anche senza volerlo, anche dall’altra parte del mondo. Le storie a doppio filo, per quanto cerchi di allontanarle, trovano il modo di tornare. E il più delle volte, tornano spesso. È la storia di Juventus-Inter, il derby d’Italia, i poli opposti, il giorno e la notte, estremi che si guardano negli occhi a distanza. E forse non c’è nemmeno stato lo spazio per riprendersi da quella notte di fine ottobre scorso a Milano. San Siro stracolmo, l’Inter che strappa, la Juve che rientra e sorpassa, i nerazzurri che riemergono e allungano, i bianconeri che rimangono appesi per la coda e riacciuffano una partita che sembrava perduta. Questo l’ultimo vorticoso capitolo di una saga dai tratti Tolkeniani, per lunghezza e grandezza culturale in termini sportivi.


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Raccontare episodi, snocciolare dati, rievocare gol storici sarebbe forse fin troppo semplice, perché i tifosi di entrambe le squadre ricordano a menadito gioie e dolori vissuti sulle corde di questa sfida. Quelli più maturi si affidano ancora agli almanacchi e agli ormai sbiaditi album di figurine; ai più giovani invece basta cliccare “Derby d’Italia” sul web per approfondire il discorso.

Derby d’Italia. Forse non tutti sanno che il termine fu coniato dall’eterno Gianni Brera, il quale già nel lontano 1967 identificò questa partita come icona del calcio italiano, un confronto tra le più vincenti di quell’epoca in campo nazionale. L’espressione ha superato la prova del tempo e ancora oggi se pensi al Derby d’Italia, pensi a Juventus-Inter.

Gli anni ’60. Quelli di Anastasi, Sivori, Mazzola, Facchetti. Rivoluzione calcistica, ma anche musicale. Sì perché, se da una parte Gianni Brera raccontava il calcio, dall’altra la musica italiana conosceva uno degli apici più impattanti della propria storia.

Si dice che fosse un grande tifoso della Lazio, ma le sue canzoni non hanno mai avuto appartenenza o fede. Libero, come il suo canto, Lucio Battisti ha emozionato milioni di italiani, facendo innamorare chiunque al suo stile introverso, ma avvolgente. Semplice da una parte, infinito dall’altra. Erano i giorni del maestro Mogol: parole che si trasformavano in arte, avvolte dalla musica di Battisti. E con le sue strofe abbiamo aperto questo pezzo.

Ancora tu è un singolo uscito qualche anno più tardi, nel 1976. La canzone racconta di un incontro tra due amanti, un rapporto nascosto, ma mai affievolito.

Sei ancora tu, purtroppo l'unica. Ancora tu, l'incorreggibile.

Entrambi si accorgono di non poter allontanarsi. Le differenze, i litigi, gli scontri, tutte cose che fanno parte di una relazione forse malsana, ma irrinunciabile. Questi amanti, come Juventus e Inter, si sono odiati, hanno urlato la loro rabbia. Una rabbia che alla fine si trasforma sempre in interesse reciproco. Perché il viaggio deve continuare, la separazione non sarà mai definitiva. Per essere grande, servono grandi avversari. Un veleno dolce, tentatore e ricorrente.

Ma lasciarti non è possibile. No, lasciarti non è possibile.

Di nuovo insieme, faccia a faccia, domenica sera. Attrazione, desiderio, per far vedere di essere migliore dell’altro.

Juventus-Inter, ancora tu!

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