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·25 de septiembre de 2025

UEFA, il governo Trump spinge per non escludere Israele dalle competizioni internazionali

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Le ultime indiscrezioni, rilanciate dal Times, parlano di una sempre più probabile esclusione di Israele dalle competizioni UEFA, sia per quanto riguarda i club che per la nazionale. Ma a quanto sembra ci sono pressioni per scongiurare un tale esito finale.

Come riporta il quotidiano statunitense The Athletic, l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti guidata da Donald Trump si sta impegnando per scongiurare l’esclusione di Israele dalle competizioni UEFA, che sarebbe il preludio per una scelta analoga della FIFA, visto che è improbabile un responso opposto dell’organismo europeo, e quindi porterebbe la nazionale israeliana fuori dal percorso di qualificazioni per i Mondiali 2026 dove è in piena lotta per un posto nei playoff proprio contro l’Italia di Gennaro Gattuso. Rassegna iridata che sarà organizzato dagli USA, insieme a Messico e Canada. A confermare questa volontà è direttamente un portavoce del Dipartimento di Stato: «Faremo assolutamente tutto il possibile per fermare qualsiasi tentativo di escludere la nazionale israeliana dal Mondiale».


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La nazionale e i club israeliani sono state fatte partecipare regolarmente nelle ultime stagioni nonostante il conflitto israelo-palestinese e nonostante le pressioni di altri paesi per una esclusione come avvenuto per la Russia dall’invasione dell’Ucraina. Ma gli appelli per una esclusione sono aumentati nell’ultimo periodo, soprattutto dall’iniziativa voluta dal presidente Benjamin Netanyahu nella striscia di Gaza. Proprio per questo, martedì, le Nazioni Unite hanno chiesto la sospensione di Israele dalle competizioni internazionali, parlando di un «genocidio in corso» a Gaza, accusa che Israele respinge.

Proprio per il conflitto israelo-palestinese dal 2023 non si giocano partite UEFA in Israele: gli attacchi di quell’anno portati da Hamas a partire dal 7 ottobre, secondo le autorità israeliane, causarono 1.100 morti e circa 250 rapimenti. Da allora, come risposta da parte di Israele, secondo le stime delle autorità sanitarie locali, oltre 60.000 palestinesi sarebbero stati uccisi a Gaza. Nel frattempo, Regno Unito, Canada e Australia hanno annunciato domenica il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina — decisione contestata da Trump —, seguiti lunedì dalla Francia.

Inoltre, quattro membri del Consiglio ONU per i diritti umani hanno invitato FIFA e UEFA a sospendere Israele, sostenendo che «gli organismi sportivi non possono chiudere gli occhi di fronte a gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme servono a normalizzare ingiustizie». Hanno precisato che il boicottaggio deve riguardare lo Stato di Israele e non i singoli calciatori, che non devono subire discriminazioni per nazionalità o origine. Israele ha respinto il rapporto ONU definendolo «distorto e falso».

La Federcalcio palestinese (PFA) ha chiesto la sospensione di Israele già in occasione del congresso FIFA del 2024 e di nuovo a quello del 2025, accusando l’organizzazione di non aver fornito «chiarezza o giusto processo» nelle indagini ancora aperte su possibili violazioni degli statuti da parte della Federcalcio israeliana.

Israele è un membro della UEFA dal 1994, dopo essere stato espulso dalla Confederazione asiatica (AFC) nel 1974. La sua nazionale non si è mai qualificata agli Europei, ma ha raggiunto gli spareggi per EURO 2020 ed EURO 2024. Le squadre di club israeliane continuano a giocare nelle coppe europee, anche se attualmente disputano le partite casalinghe in stadi neutri in Ungheria, Cipro, Polonia, e Serbia.

Se FIFA e UEFA dovessero decidere di sospendere Israele, il provvedimento riguarderebbe tutte le competizioni internazionali: Mondiali maschili e femminili, Europei, Nations League, e le competizioni per club come Champions League, Europa League e Conference League. Attualmente il Maccabi Tel Aviv è l’unica squadra israeliana impegnata nelle coppe europee, precisamente in Europa League, dove all’ultima giornata della prima fase dovrebbe, e il condizionale è d’obbligo, giocare contro il Bologna nel campo neutro di TSC Arena nella citta serba di Bačka Topola.

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