Vittoria preziosa nel segno di Italiano e Orsolini. Cambiaghi ancora decisivo a gara in corso, Dominguez soffre un calcio sempre più fisico | OneFootball

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Zerocinquantuno

·21 de septiembre de 2025

Vittoria preziosa nel segno di Italiano e Orsolini. Cambiaghi ancora decisivo a gara in corso, Dominguez soffre un calcio sempre più fisico

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Bologna-Genoa 2-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.


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La vittoria legittima(ta) – Successo meritato al netto delle polemiche sull’episodio decisivo. Il Genoa è una squadra tosta che non si limita a chiudersi ma sa ripartire molto bene, ha fatto una buona gara ed è andata vicinissima a strappare un punto, ma i numeri del match ci dicono che nel complesso il Bologna ha fatto meglio.

Lo zampino del mister – Italiano è stato premiato dalle scelte coraggiose che ha fatto: ad un certo punto ha schierato una squadra ultra offensiva e il risultato finale gli ha dato ragione. È stato necessario ruotare un po’ i titolari in vista del tour de force da cui il Bologna è atteso tra campionato ed Europa League, lui lo ha fatto in maniera intelligente e sono sicuro che giovedì a Birmingham vedremo in campo giocatori riposati e motivati a fare bene.

Le tante ragioni per sorridere – Il gol di Castro è stato semplicemente meraviglioso, Cambiaghi ha dimostrato ancora una volta di essere (almeno per ora) più efficace a gara in corso, mentre Moro non fa mai nulla di eccezionale ma ha il merito di farsi sempre trovare pronto. E poi Orsolini, che ha fatto una delle peggiori partite della sua storia recente ma poi ha avuto la personalità di calciare un rigore pesante come un macigno, dimostrando di essere diventato un giocatore davvero importante. A me è piaciuto anche Bernardeschi, che ha messo in campo tanta voglia e ha iniziato a far vedere ciò che può dare. Infine ho apprezzato molto la prova dei difensori centrali, che non sono mai andati in sofferenza.

Lo stadio come alleato – Concludo i punti positivi ribadendo una cosa che dico spesso, ma lo faccio volentieri perché è giusto così: il pubblico del Dall’Ara è un fattore sempre più decisivo. Onestamente non so se in trasferta il Bologna sarebbe riuscito a ribaltare una partita del genere.

Le difficoltà di Dallinga e Dominguez – Dallinga poteva entrare meglio: grazie alla sua presenza l’area genoana si è riempita di più e questo ha creato delle difficoltà agli avversari, ma ha comunque perso qualche pallone di troppo nei minuti decisivi della sfida. Dominguez non ha fatto una brutta gara, ma fisicamente soffre parecchio e ieri contro Norton-Cuffy ha faticato per tale motivo, dato che tecnicamente tra i due c’è un abisso. È poi questa la ragione per cui un talento del genere spesso rimane in panchina, perché nel calcio di oggi la fisicità conta tanto: il ragazzo è giovanissimo e potrà comunque lavorare sodo per sopperire in qualche modo al problema, ma al momento c’è un motivo se nelle gerarchie è dietro a Cambiaghi.

I rigori che non piacciono a nessuno – Parere personale: rigori come quello dato al Bologna, io non li fischierei mai. Non mi piacciono, per me non è calcio. Detto ciò, da tempo vediamo fischiare penalty del genere, la linea guida per quel tipo di episodi è che un movimento del braccio come quello di Carboni sia passibile di rigore. L’anno scorso una situazione simile ha privato di due punti i rossoblù, in piena corsa Champions, quando Lucumí venne punito a tempo ormai scaduto per un intervento simile nel match casalingo contro la Roma. Sono rigori che inevitabilmente scontentano chi se li vede rischiare contro, ma finché il regolamento è questo vanno assegnati.

La collocazione oraria – Giocare alle 15 in estate è una follia: ho sofferto il caldo io in tribuna, figuriamoci cosa dev’essere stato per i calciatori. Non è un alibi, ma una difficoltà oggettiva a cui vanno incontro le squadre: è inutile che la Federazione si lavi la coscienza col cooling break, scendere in campo con un clima del genere impatta sulle prestazioni e sui ritmi in maniera evidente e condiziona le partite.

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