Zenga si sbilancia: «Vicario all’Inter? Io dico sì. A Milano troverebbe un allenatore di assoluto livello» | OneFootball

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·31 de diciembre de 2025

Zenga si sbilancia: «Vicario all’Inter? Io dico sì. A Milano troverebbe un allenatore di assoluto livello»

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Zenga interviene con un’analisi panoramica sul campionato Serie A, con focus sull’Inter, sua ex squadra e sui portieri italiani

Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, l’ex portiere dell’Inter Walter Zenga ha risposto a numerose domande riguardanti il calcio italiano, nonché sulla sua ex squadra. Di seguito, le dichiarazioni dell'”uomo ragno”:

I PORTIERI ITALIANI – «Senza nulla togliere a Sommer e agli altri portieri stranieri oggi in Italia abbiamo un gruppo di estremi difensori davvero importanti: da Caprile a Carnesecchi senza dimenticare Di Gregorio. Anche in chiave Nazionale alle spalle di Donnarumma c’è grande abbondanza con tanti ragazzi meritevoli di attenzione e considerazione: siamo in buone mani».


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VICARIO ALL’INTER – «Se mi chiedi di Vicario all’Inter con me sfondi una porta aperta. Non ho dubbi e ti dico subito di sì. Parliamo di un portiere davvero forte e di un ragazzo perbene. Vederlo tra i pali nerazzurri mi piacerebbe particolarmente come soluzione, ma sarebbero altrettanto validi i nomi di Caprile e Carnesecchi».

IL PREGIO DI VICARIO – «Vic ha un grande pregio: vive per il calcio e non usa il calcio per vivere. Non è poco di questi tempi, fidatevi. È rimasto sempre il ragazzo degli inizi: i soldi e il successo non l’hanno cambiato affatto. Una qualità non di poco conto».

LE DOTI TECNICHE – «È un portiere forte, completo: esplosivo tra i pali. Se l’ho fatto giocare ai tempi, un motivo ci sarà (risata, ndr)…».

L’INTER DI CHIVU – «Cristian è stato molto bravo e gli va riconosciuto. Non era facile subentrare a Simone Inzaghi, che aveva fatto grandi cose in quattro anni tra finali di Champions League e lo scudetto vinto. Chivu è stato abile a inserire piano piano le sue idee, mettendo anche in pianta stabile dei ragazzi giovani come Esposito».

IL PRIMATO IN CLASSIFICA – «L’attuale primato ha un valore significativo, senza dimenticare che al momento i nerazzurri sarebbero qualificati pure per gli ottavi di Champions: significa che il lavoro paga, ma anche che la qualità della rosa dell’Inter è molto elevata».

IL NODO SCONTRI DIRETTI – «Non penso che ci sia qualche fattore psicologico particolare. Sono solamente delle statistiche, che a volte lasciano il tempo che trovano. È vero che quest’anno l’Inter non ha vinto i big match, ma al tempo stesso è prima in classifica. C’è qualcosa che non torna. O se vogliano è un’incongruenza figlia del grande equilibrio di questo campionato, dove ci sono cinque squadre a lottare per il vertice».

IL LIVELLO DEL CAMPIONATO – «Che il livello si è alzato, anche se qualcuno dice che si è abbassato. Dipende dai punti di vista…».

NAPOLI E MILAN – «Sono entrambe forti, ma con situazioni ben diverse. I rossoneri hanno il vantaggio di non fare le coppe e quindi di avere solo un impegno a settimana. Il che ti permette di preparare meglio le gare e al tempo stesso poter recuperare gli infortunati; mentre il Napoli finora ha pagato un conto salato visto che si sono fatti male giocatori davvero importanti e determinati. Al tempo stesso sono convinto che alla lunga il mercato fatto pagherà: i frutti iniziano a palesarsi, vedi Hojlund che in questo momento è straripante e sta diventando un fattore decisivo».

LA FAVORITA PER LO SCUDETTO – «Chi ha vinto lo scudetto il campionato precedente parte sempre coi favori del pronostico e lo status di squadra da battere. Tra l’altro in estate il Napoli si è anche rinforzato in maniera importante, al netto dei pesanti infortuni subiti finora».

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