Juventusnews24
·3 de octubre de 2025
Zhegrova Juve, spunta il paragone con Douglas Costa: può emulare quanto ha rappresentato l’ex Bayern per i bianconeri? Velocità, tecnica e gli infortuni: il focus

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·3 de octubre de 2025
Arrivato nelle ultime ore del calciomercato estivo, Edon Zhegrova ha già fatto innamorare con riserva la maggior parte dei tifosi bianconeri. Classe, mancino imprevedibile e tanta personalità per Zhegrova Juve nelle sue prime uscite con la Vecchia Signora. Lo scenario completo del giocatore ex Lille però riporta una condizione fisica non sempre affidabile (sin qui infatti Tudor lo ha sempre usato a gara in corso ed è andata benissimo) forse motivo per cui l’unica concorrente seriamente interessata alle sue prestazioni in estate è stata il Marsiglia di De Zerbi.
Tornando indietro di qualche anno, allora sorge spontaneo il paragone con altro mancino della storia della Signora, Douglas Costa, il quale riassumerebbe pienamente quanto sopra descritto di Zhegrova Juve. Il brasiliano, prelevato dal Bayern per oltre 40 milioni fra prestito oneroso e riscatto ha sempre diviso i tifosi bianconeri: le sue giocate in campo sono quelle di un talento straordinario, gli infortuni (troppi) e forse non una vita da professionista al 100% lo hanno ridimensionato dalle sue immense potenzialità. Ecco quindi un paragone fra i 2, con la speranza che Zhegrova possa ritrovare quanto prima gli equilibri fisici che tanto hanno condizionato Douglas Costa.
A livello puramente calcistico sono molti i punti che accomunano Edon Zhegrova a Douglas Costa. Entrambi, appena arrivati a Torino con un discreto hype tra i tifosi, hanno scelto la maglia numero 11. Per Douglas Flash Costa campagna costante con fulmini a sottolineare la sua rapidità con e senza palla, per Zhegrova la stessa presentazione social: coincidenze, non crediamo. La descrizione del suo arrivo testualmente recita” A flash just hit in Turin”, in sottofondo il calciatore kosovaro e le immancabili saette.
Tecnicamente le somiglianze son tante: due dribblomani nel senso positivo del termine, che creano costante superiorità sulla destra, zona di competenza per ambedue. La capacità di attirare il pallone nei momenti di difficoltà, i compagni ora si sono affidati a Zhegrova nelle recenti rimonte, lo stesso che si faceva con Douglas Costa in campo, un giocatore specializzato nel regalare magie e valere da solo il prezzo del biglietto. Non a caso l’unico a tentare una rabona oltre a Ronaldo nelle ultime dieci stagioni della Juve.
Altro punto che purtroppo assimila Zhegrova a Douglas Costa è la tenuta fisica: unico motivo per cui il brasiliano è entrato nei cuori bianconeri ma col continuo rimorso “Ehhh, se questo gioca non lo ferma nessuno“. Affermazione pienamente azzeccata, il problema è proprio quando gioca Douglas Costa. Nella sua esperienza in bianconero, il flash carioca è rimasto ai box oltre 300 giorni, saltando una cinquantina di partite in 3 stagioni. Zhegrova arriva alla Juve dopo mesi di lontananza dai campi per una fastidiosa pubalgia, il ritmo sta pian piano aumentando nelle sue sterzate, resta comunque un giocatore da gestire preziosamente.
Il kosovaro già ha dimostrato carattere e talento da vendere, i suoi ingressi son sempre stati positivi e decisivi per le sorti del match: chiedere a Borusssia Dortmund e Atalanta per maggiori informazioni. Ironia a parte, sprazzi di estasi calcistica si sono intravisti, di quelli che fanno sognare i tifosi, toccherà a Tudor e al suo staff gestire al meglio l’apporto di Zhegrova alla causa bianconera magari anche con qualche apparizione dal primo minuto nell’undici titolare. L’occhio di riguardo sulla condizione fisica va comunque mantenuto, in un calcio sempre più di atleti e meno tecnico risulta fondamentale, parole a parte del preparatore di Zhegrova.
Il contesto è la principale differenza che intercorre fra Zhegrova e Douglas Costa. Se il brasiliano giocava in una Juve piena di campioni, da Buffon a Ronaldo passando per Dybala e Chiellini, il kosovaro giunge per metà dei soldi in una Juve ridimensionata negli anni, non più al vertici nazionali ed europei ma ricca di giovani e con buone speranze per il prossimo futuro: da Yildiz a Conceicao, senza dimenticare Adzic.
L’ambizione di questa Juve è quella di tornare a lottare quantomeno a livello italiano, anche se sulla carta non parte tra le favorite. La Juve di Douglas Costa invece era una macchina praticamente perfetta, che anche con molte defezioni riuscì a segnare 3 reti al Bernabeu e sfiorare la clamorosa qualificazione. L’unico sigillo dei Blancos, all’ultimo istante, lo ricorderemo per anni, Buffon e Benatia in primis. Solo il tempo e il campo potranno chiarire se Edon Zhegrova sarà effettivamente un Douglas Costa bis.