Pagine Romaniste
·30 novembre 2024
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·30 novembre 2024
La Repubblica (P. Torri) – Più di qualsiasi altra cosa possa venirvi in mente, perché quella zampata di Hummels al tramonto della gara londinese, ha regalato soprattutto un’emozione dimenticata e, come dice Paolo Sorrentino in un suo film (“Youth” ), le emozioni sono tutto quello che abbiamo. È stato come una liberazione dal buio e dagli errori in serie che hanno contraddistinto i primi quattro mesi di una stagione che fino a Londra era stata una via crucis che sembrava destinata a non concludersi mai.
Ranieri, Hummels e tutti i giocatori è come se ci avessero restituito la Roma, quella mai vista in questa stagione, una squadra capace di giocare, sbagliare, segnare. Una Roma con un’anima, quella che non c’era mai stata in tutte le precedenti partite, comprese quelle vinte (poche), con un cuore che non si vuole arrendere, una testa capace di pensare al senso di squadra e gruppo anche di fronte ai tanti problemi evidenziati e di fronte a un Tottenham reduce dai quattro gol segnati in casa del Manchester City.
A noi non è sembrato un caso che a realizzare quel gol che in parte ha restituito la Roma alla sua gente, sia stato Hummels. Il centrale difensivo che fin qui era stato un’assenza decisa da Juric al motto non è in condizione. La sua presenza è sembrata restituire alla Roma almeno un pizzico di quella personalità che non aveva mai messo in mostra nelle precedenti diciassette partite stagionali.
Può essere, almeno ce lo auguriamo, un punto di svolta e ripartenza per una Roma che ne aveva un disperato bisogno. A patto che tutti i giocatori, su Ranieri dall’alto della sua esperienza non abbiamo dubbi, capiscano che comunque non si è fatto niente, che servono nuove risposte in campo per poter dire di vedere una luce alla fine del tunnel.