Ancelotti dice la sua, il CT del Brasile costretto a scegliere tra Ronaldo e Van Basten! La risposta | OneFootball

Ancelotti si arrende al gioco social del momento: ecco chi è il migliore della storia tra Van Basten e Ronaldo il fenomeno

Carlo Ancelotti, oggi commissario tecnico del Brasile, è stato protagonista di uno dei giochi social più diffusi del momento: il celebre «Scegli tra». Una sfida apparentemente semplice, almeno finché non si decide di proporre al tecnico una domanda capace di mandare in crisi anche il più esperto degli allenatori.

La scelta, infatti, era tra due amici, due icone del calcio mondiale, due talenti che hanno segnato un’epoca: Ronaldo il Fenomeno e Marco van Basten. Un duello che, per qualità, storie e impatto sul gioco, rappresenta uno degli accostamenti più difficili immaginabili.

Proprio la domanda – «Ronaldo il Fenomeno o Van Basten?» – ha messo Ancelotti in evidente difficoltà. Il ct ha sorriso, ha sospirato, e poi ha ammesso senza esitazioni quanto fosse impossibile scegliere davvero tra due mostri sacri che hanno segnato la sua carriera sia da giocatore sia da allenatore.

In corsivo tra virgolette francesi, Ancelotti ha risposto così:«Uff, impossibile, non si può scegliere, perché sono due amici a cui tengo molto, entrambi, e credo che nella storia del calcio siano tra i cinque giocatori migliori in assoluto al mondo. Ci sono entrambi? Certo che ci sono, senza dubbio. Anzi possono tranquillamente essere tra i primi tre».

Un’ammissione che racconta più di qualsiasi analisi. Ronaldo, con la sua esplosività devastante, la stagione da sogno all’Inter e un talento fuori scala. Van Basten, con l’eleganza da numero 9 totale, la tecnica irreale e quel Milan che ha cambiato per sempre il modo di interpretare il calcio europeo.

Due giocatori diversi, due leggende, due percezioni del talento puro. La scelta è impossibile, e Ancelotti lo ha detto chiaramente: ogni tentativo di metterli in competizione è una sfida irrisolvibile.

Il gioco social stavolta ha prodotto più emozione che classifica. E se perfino Ancelotti non riesce a scegliere, forse è giusto così: certi campioni non si confrontano. Si celebrano.