🧐 Atalanta, che amarezza il pari con lo Slavia: playoff alla portata, utopia Top 8! Il punto sul cammino in Champions della Dea | OneFootball

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·24 octobre 2025

🧐 Atalanta, che amarezza il pari con lo Slavia: playoff alla portata, utopia Top 8! Il punto sul cammino in Champions della Dea

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L’edizione odierna de L’Eco di Bergamo ha fatto il punto sul percorso europeo della Dea a due giorni dal pareggio a reti inviolate contro lo Slavia Praga che ha inevitabilmente lasciato l’amaro in bocca all’intero ambiente orobico. Ecco quanto ripreso da TuttoAtalanta.com:

Lo 0-0 con lo Slavia Praga ha lasciato l’amaro in bocca. L’Atalanta ha sprecato una chance preziosa per dare continuitĂ  al successo con il Bruges e blindare la propria posizione nel maxi-girone di Champions League. Contro la rivale piĂč abbordabile del lotto, i nerazzurri hanno raccolto un punto che non compromette il cammino ma rallenta la corsa. Il ruolino europeo resta positivo (quattro punti in tre gare), ma la sensazione Ăš che due vittorie interne – contro Bruges e Slavia – avrebbero permesso di affrontare con maggiore serenitĂ  la parte piĂč dura del calendario.UN FORMAT CHE PERMETTE ERRORI – Il nuovo format della Champions, con otto giornate e 36 squadre, consente margini di errore: anche la ventiquattresima classificata avanzerĂ  agli spareggi. Ma Ăš un equilibrio precario: il divario tra chi Ăš in corsa per la top 8 e chi rischia di scivolare tra le ultime dodici Ăš ormai minimo. Un anno fa, l’Atalanta si era trovata in una situazione simile e sapeva bene che bastano pochi risultati a cambiare il quadro.ZONA PLAYOFF – Al momento, la squadra di Juric Ăš diciassettesima, pienamente in zona playoff, a pari punti con il PSV Eindhoven, che la precede per differenza reti (+2 contro -3). La zavorra di Parigi pesa ancora e un successo netto sarebbe ora fondamentale per migliorare il saldo complessivo. Paradossalmente, la classifica Ăš persino migliorata rispetto a una settimana fa: prima dello 0-0 con lo Slavia, De Roon e compagni erano ventiduesimi. Se la fase campionato si chiudesse oggi, la Dea incrocerebbe l’Olympique Marsiglia negli spareggi. Ma le proiezioni cambiano di settimana in settimana, e l’unica vera certezza Ăš che restare costantemente nella zona qualificazione sarĂ  la chiave. Il vantaggio sulla venticinquesima, la Juventus, Ăš di due punti.


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QUOTA QUALIFICAZIONE – L’algoritmo diceva che sarebbero bastati 9 punti per andare avanti. La realtà dello scorso anno insegna il contrario: ne servirono 11, con la Dinamo Zagabria eliminata proprio per la differenza reti. Con i 4 punti attuali, l’Atalanta viaggia su una media proiettata attorno a 10,5, ma il calendario ora si fa impegnativo e i pareggi rischiano di pesare. La Dea, vittima di una vera e propria pareggite, dovrà trovare almeno due vittorie per consolidare il piazzamento: chiudere con soli 9 punti sarebbe un rischio.

I PROSSIMI 50 GIORNI – Il futuro europeo della Dea si gioca nel prossimo mese e mezzo. Il trittico che attende la squadra di Juric sarĂ  decisivo: due trasferte difficili, a Marsiglia e Francoforte, e poi la sfida casalinga contro il Chelsea. Fare punti in queste tre gare sarĂ  indispensabile per mantenere la rotta. L’obiettivo minimo Ăš raccogliere 3 o 4 punti prima di Natale, per poi completare l’opera nel 2026, con le ultime due giornate sulla carta piĂč accessibili: in casa contro l’Athletic Bilbao e fuori con l’Union Saint-Gilloise.

TOP 8, UN SOGNO LONTANO – Pensare alla top 8, invece, Ăš un esercizio quasi utopico. Le proiezioni indicano una quota di almeno 16 punti per entrare tra le prime, con un ritmo da 2,2 punti a partita nelle ultime cinque. In pratica, servirebbe un finale perfetto: vincere le ultime due, conquistare almeno una trasferta e limitare i danni nelle altre due. Una missione quasi impossibile, anche perchĂ© le big – da Real Madrid a Bayern, da PSG a City – stanno volando e la quota potrebbe alzarsi ulteriormente.

REALISMO E FIDUCIA – L’Atalanta resta comunque padrona del proprio destino – sottolinea L’Eco di Bergamo -. Il percorso Ăš discreto ma non ancora rassicurante. Dopo tre giornate, la Dea ha affrontato la sfida piĂč proibitiva (a Parigi) e le due piĂč abbordabili, raccogliendo il minimo sindacale. Ora serviranno concretezza e coraggio per trasformare i pareggi in vittorie. Il futuro europeo passa dai prossimi 50 giorni, e Juric lo sa bene: basterĂ  «sopravvivere» al trittico Marsiglia–Francoforte–Chelsea per incanalare la qualificazione.

La Dea Ăš viva, ma per restare in Europa dovrĂ  tornare a fare ciĂČ che le Ăš sempre riuscito meglio: vincere.

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