Bazzani svela: «Ecco come arrivai alla Sampdoria, con Flachi una coppia perfetta. Addio? È andata così» | OneFootball

Bazzani svela: «Ecco come arrivai alla Sampdoria, con Flachi una coppia perfetta. Addio? È andata così» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·7 mai 2025

Bazzani svela: «Ecco come arrivai alla Sampdoria, con Flachi una coppia perfetta. Addio? È andata così»

Image de l'article :Bazzani svela: «Ecco come arrivai alla Sampdoria, con Flachi una coppia perfetta. Addio? È andata così»

Le parole di Fabio Bazzani, ex attaccante della Sampdoria, sui suoi ricordi che lo legano al club blucerchiato. Tutti i dettagli

Fabio Bazzani ha parlato a La Gazzetta dello Sport dei suoi ricordi con la Sampdoria.

SAMPDORIA – «Estate 2002, avevo segnato 10 gol a Perugia. Mi cercavano il Chievo e l’Udinese, ma mentre ero a Formentera mi chiamò il mio agente, Silvano Martina. “Ti vogliono alla Samp in B”. Pensai fosse un passo indietro, ma poi mi illustrarono il progetto: Novellino in panchina, Garrone presidente e Flachi davanti. E accettai».


Vidéos OneFootball


COPPIA CON FLACHI– «Ci completavamo. Io alto e grosso, forte di testa, lui tecnico. Un numero 10 eccezionale. I tifosi ci ribattezzarono “I gemelli del gol”, come Mancini e Vialli. Ancora oggi ho i brividi. È stato un talento pazzesco, uno che univa qualità e forza, estro e duttillità. Un 10 puro. Ricordo quando arrivo la notizia della sua positività alla cocaina dopo quel Sampdoria-Inter del 2007. Ci presentammo subito a casa sua. Il mio rimpianto è stato quello di non averlo potuto aiutare prima. Quando arrivai Francesco era i leader rimasto nonostante le offerte. Salimmo subito in A, segnai 16 gol. La Samp è stato un colpo di fulmine».

ADDIO – «Nel 2005 andai in prestito alla Lazio per contrasti con Novellino poi chiariti: io a Roma, Simone Inzaghi in blucerchiato. L’addio definitivo fu una scelta della società, ma devo precisare due cose: la prima è che tra il 2005 e il 2007 sono stato fermo un anno e mezzo per l’infortunio. La seconda è che Marotta si dimostrò un signore: il ciclo era finito, ma precisò che non fossi riuscito a trovare squadra mi avrebbe rinnovato il contatto a cifre più basse».

À propos de Publisher