
Zerocinquantuno
·14 août 2025
Bologna, nuove ambizioni e nuove strategie di mercato: niente più ‘scuola guida’ per talentini, ora si gioca da grandi

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·14 août 2025
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L’ufficialità del trasferimento all’Udinese di Lennon Miller, profilo a lungo seguito dal Bologna, è inevitabilmente accompagnata da un interrogativo: per quale motivo non si è concretizzato il suo passaggio al Bologna? Proviamo a fornire una nostra spiegazione, osservando l’operato della società rossoblù nelle ultime sessioni di mercato e tracciando un parallelo significativo col recente passato.
Lo status odierno raggiunto dal BFC si riflette anche nella scelta e nella tipologia dei giovani da inserire in organico, e di conseguenza nell’annessa gestione: non è più il Bologna ad essere a totale servizio dei talentini in erba, adesso la prospettiva si è ribaltata e spesso si opta per profili giovani (non giovanissimi) ma già mentalizzati e al servizio della squadra, super motivati e disposti pure ad accettare un ruolo secondario per poi guadagnarsi minuti strada facendo, non con spazi garantiti di default.
Proviamo a fare un esempio concreto, peraltro restando in ambito scozzese: quale sarebbe lo status del 18enne Aaron Hickey se sbarcasse oggi a Casteldebole? Molto probabilmente come terzino sinistro sarebbe la terza scelta dietro a Juan Miranda e Charalampos Lykogiannis, mentre quando approdò per davvero sotto le Due Torri nel 2020 si trovò pressoché spianata la strada della titolarità.
Forse il Miller di oggi è proprio l’Hickey di cinque anni fa, ma in quest’ultimo lustro le cose sono cambiate: il Bologna non acquista più giocatori in fase embrionale e da svezzare, ma elementi con qualche anno in più e un vissuto calcistico già significativo, indirizzati verso la definitiva esplosione. Come i vari Calafiori, Zirkzee, Ndoye e Beukema, che in seguito hanno generato notevoli plusvalenze. Una differenza significativa e vincente, che ha posto e pone il club felsineo ad un livello più alto.
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