Bufera su Ozer, il portiere che ha parato tre rigori alla Roma | OneFootball

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·12 octobre 2025

Bufera su Ozer, il portiere che ha parato tre rigori alla Roma

Image de l'article :Bufera su Ozer, il portiere che ha parato tre rigori alla Roma

Fino a pochi giorni fa è stato sulle copertine dei siti calcistici per aver parato tre rigori consecutivi. Parliamo di Berk Ozer, portiere del Lille e della nazionale turca. Il 25enne, infatti, nel match dello stadio Olimpico tra Roma e Lille ha parato ben tre rigori, due a Dobvyk e uno a Soulè, entrando di diritto nella storia del calcio.

Questa volta però è sotto ai riflettori per motivi ben lontani dalle prestazioni legate al campo. A riportarlo è Il Corriere dello Sport che puntualizza come il portiere turco ha abbandonato il ritiro della propria nazionale senza autorizzazione, facendo scatenare l'ira del ct Vincenzo Montella e della federazione. Di seguito è arrivata anche la nota ufficiale da parte della federcalcio turca. Successivamente è arrivata anche la replica da parte del diretto interessato: Berk Ozer che non ha risparmiato l'allenatore della Turchia.

La nota della federcalcio turca

Il giocatore ha lasciato il nostro centro di allenamento al suo ritorno a Istanbul, motivando la sua partenza con l’esclusione dalla lista per la partita Bulgaria-Turchia, senza alcuna autorizzazione da parte del nostro staff tecnico. Mentre ci stiamo impegnando con dedizione per qualificarci alla Coppa del Mondo un comportamento simile è inaccettabile.

La risposta di Ozer riferita a Montella

Ho detto che, se non fossi stato convocato, sarebbe stato meglio che trascorressi quel periodo a riposarmi e a seguire un trattamento. Nonostante ciò, dopo essere stato chiamato, ho raggiunto il ritiro con l'orgoglio di indossare la maglia del mio Paese, come sempre. Durante tutto il periodo, non ho mai mostrato segni di scarsa motivazione. Ma quando ho visto la lista dei convocati, ho capito quanto fossero inutili le discussioni fatte nei giorni precedenti, e che chi prende le decisioni nella squadra del mio Paese, che rappresento con orgoglio all'estero, non era motivato né alla performance né alla volontà di vincere.

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