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·29 décembre 2025
Calciomercato Sampdoria, ecco perché non può tornare Gabbiadini: il motivo

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Il calciomercato è fatto di cuori che battono, ma anche di calcolatrici che corrono. Come riportato da Il Secolo XIX, la parabola di Manolo Gabbiadini, l’attaccante mancino classe ’91 celebre per la sua precisione balistica, ha vissuto un capitolo decisivo tra i grattacieli di Dubai. L’ex idolo della Gradinata Sud ha ufficialmente rescisso il suo contratto con l’Al-Nasr, club degli Emirati Arabi Uniti, chiudendo un’esperienza condita da 17 reti e 3 assist in 45 apparizioni.
Mentre il grande pubblico guardava alla Saudi Pro League di Cristiano Ronaldo, il “Gabbia” salutava in silenzio il calcio emiratino, scatenando immediatamente la nostalgia dei tifosi blucerchiati.
I sostenitori della Sampdoria, di fatto, hanno invaso i social di messaggi. Il desiderio è chiaro: riportare a Genova un calciatore che, in sei stagioni complessive all’ombra della Lanterna, ha segnato la storia recente del club.
L’entusiasmo è stato alimentato da piccoli indizi digitali. Sotto il post di addio all’Al-Nasr, non sono passati inosservati i “like” e i commenti di vecchi amici come Fabio Depaoli, esterno duttile e stantuffo della fascia destra, e Nicola Ravaglia, l’esperto portiere che rappresenta uno degli uomini spogliatoio del Doria.
Per i tifosi, Gabbiadini sarebbe il profilo ideale per affiancare o alternarsi a Massimo Coda, il “bomber di categoria” arrivato in estate per trascinare l’attacco blucerchiato. Tuttavia, nonostante il romanticismo, la realtà dei fatti segue binari meno sentimentali e più burocratici.
Perché il matrimonio non si celebrerà subito? La ragione risiede nella norma del 29 dicembre 2023 riguardante i lavoratori impatriati. Gabbiadini, infatti, ha intenzione di rimanere a vivere a Dubai da svincolato fino alla prossima estate per maturare i requisiti fiscali necessari.
Per usufruire della detassazione del 50% sui redditi fino a 600 mila euro, un lavoratore deve aver risieduto all’estero per almeno tre anni. Per non invalidare questo status, il calciatore non deve trascorrere più di 183 giorni in Italia nell’anno solare. Calcoli alla mano, restando all’estero fino al luglio 2025, Gabbiadini potrà rientrare nel 2026 garantendosi un futuro finanziario più solido. Una scelta legittima che costringe la dirigenza ligure a virare su altri obiettivi per rinforzare il reparto offensivo.
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