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·21 novembre 2025

Caso ultras, i pm a Inter e Milan: «Finora fatto tanto, ma si può migliorare»

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Oggi pomeriggio, in Prefettura a Milano, è andato in scena un incontro fra il Prefetto Claudio Sgaraglia e i presidenti di Inter e Milan, Giuseppe Marotta e Paolo Scaroni. Presenti anche i vertici delle forze dell’ordine, tra il procuratore Marcello Viola, l’aggiunta della Dda milanese Alessandra Dolci, il procuratore della Dna Giovanni Melillo e anche alcuni dirigenti dei due club milanesi.

Nel corso di tale incontro si sono sottolineati i miglioramenti sensibili registrati in questi ultimi mesi, tra cui la gestione e la vendita di biglietti nominali, la revoca di centinaia e centinaia di abbonamenti ad ultras nelle cosiddette ‘black list’, il riconoscimento facciale per gli ingressi allo stadio, che è in fase di introduzione, e ancora una sensibilizzazione in atto su dipendenti e responsabili affinché evitino contatti impropri di ogni genere. Una testimonianza di quanto fatto da Inter e Milan nell’ultimo anno, dopo il blitz dell’ottobre 2024 in cui sono finiti in carcere capi e sodali della Curva Sud milanista e della Nord interista di San Siro, anche infiltrata dalla ‘ndrangheta. Restano comunque alcuni aspetti da monitorare e migliorare nel prossimo futuro.


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Dopo la maxi operazione che portò agli arresti degli ultrà delle curve del Meazza, la Procura ha avviato, infatti, anche un cosiddetto “procedimento di prevenzione” nei confronti di Inter e Milan, società non indagate e anzi poi parti civili per i danni nei processi, ma che hanno dovuto dimostrare nei mesi, in sostanza, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo ultrà. E sul punto che interessa di più, ossia quello dell’ordine e della sicurezza pubblica, hanno lavorato i consulenti della Dda milanese e della Dna, che hanno stilato delle relazioni. In sostanza ora, stando a quanto emerso, serve che il modello organizzativo dei due club possa garantire buoni risultati per il futuro e si stabilizzi.

(Image credit: Depositphotos)

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