Inter News 24
·17 avril 2025
Cassano insiste: «Bastoni non sa marcare, anche Barella non lo vedo come un calciatore eccelso. Inzaghi? Il percorso sono 2 scudetti buttati. Questa Inter contro quella del Triplete…»

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·17 avril 2025
Intervenuto nel corso dell’ultima puntata di Viva el Futbol su Twitch, Antonio Cassano continua imperterrito sulla sua opinione sull’Inter di Inzaghi e su alcuni calciatori, nonostante il turno di Champions League superato contro il Bayern Monaco.
IL CONFRONTO CON L’INTER DEL 2010 – «L’Inter del 2010 dava 10-0 a questa, era molto ma molto più forte: senza se e senza ma. Ma non negli 11, nei 15-16. Nessuno di questa squadra avrebbe mai giocato con quelli, erano troppo forti: grande personalità, c’era gente di qualità clamorosa, c’era qualcuno che era il migliore nel suo ruolo. C’è poco da discutere».
TRA BAYERN E BARCELLONA – «A me faceva più paura il Bayern del Barcellona, i tedeschi li vedevo più strutturati. Il Barcellona può fare un giochino: o dà 4 gol oppure rischia come col Dortmund. Giocare con loro che ti mettono i piedi sulla metà campo, devi sapere che faranno loro la partita: devi essere bravo a venir fuori dal primo pressing per fargli male».
L’INTER IN CAMPIONATO? – «In questo momento doveva essere già finito: per quanto è più forte, doveva avere 10 punti sul Napoli. Ha buttato troppi punti al cesso facilmente. Per me giocare a calcio vuol dire essere coraggiosi, avere la palla, creare tanto: io tutte queste cose nell’Inter non le vedo».
BASTONI E BARELLA? – «Per me non sono quelli che fanno passare: se io calciatore devo incontrare Bastoni o Materazzi, voglio incontrare Bastoni tutta la vita, non sa fare il difensore e mancare. Per me non è un grande difensore come lo fanno passare. Tanti opinionisti e giornalisti vogliono far passare Barella come un giocatore eccelso, io non lo vedo: se devo paragonarlo a Stankovic, dico fermiamoci e non scherziamo. Per me sono due giocatori normali che non mi piacciono. Quando io vedo giocare De Jong, Pedri, Rice, vedo una roba diversa: e posso dirne altri mille. Non vado a toccare dei totem, ma in Italia abbiamo un giocatore che è un fenomeno: Lobotka. Se io devo scegliere tra lui e Barella, tutta la vita Lobotka: è di un altro livello rispetto a Barella, a me non dà niente».
I COMPLIMENTI DI 2 ANNI FA DI GUARDIOLA? – «Pep allenatore è una roba, se poi parla io non posso essere d’accordo con tutto quello che dice. Quello che dice per me è il vocabolario, ma riguardo al percorso di Inzaghi, io ricordo che l’Inter ha buttato al cesso due scudetti e la finale che ha raggiunto l’ha raggiunta perché se Onana non si inventa le parate di gomito va a casa. Poi ha beccato il Benfica e il Milan, sei più forte».
SULLA FINALE DI ISTANBUL E SU MAROTTA – «In finale è vero che la partita cambia se Lukaku segna, ma fino all’1-0 l’Inter è stata solo lì dietro. Me la ricordo benissimo. In tre anni Inzaghi ha buttato via due scudetti, l’Inter era la più forte: il secondo anno ha perso 12 partite. Il Napoli quell’anno ha mandato via sei titolari e ha giocato con tanti punti interrogativi: l’Inter ha perso 12 partite ed era la più forte, cosa devo dire? A marzo di quell’anno il buon Marotta, l’amico dei giornalisti, ha parlato con 2-3 allenatori perché voleva mandarlo via. Poi ha vinto un po’ di partite, ha fatto la finale ed è cambiato tutto. Marotta sa di calcio? No, io lo conosco: il fenomeno è Ausilio, non parla e fa tanti acquisti»