Cellino su Gigi Riva: «Avevamo una visione differente sul progetto dello stadio, vi spiego» | OneFootball

Massimo Cellino, ex presidente del Cagliari, ha rilasciato delle dichiarazioni sul progetto dello stadio del Cagliari oltre che su Gigi Riva: le sue parole

Massimo Cellino, storico dirigente ed ex presidente del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista a L’Unione Sarda in cui ha ripercorso alcuni momenti significativi del suo percorso da patron rossoblù. Tra i temi affrontati, spiccano il rapporto con Gigi Riva, simbolo indiscusso del calcio italiano e della Sardegna, e le divergenze sul progetto del nuovo stadio.

Cellino e Riva, un rapporto tra stima e divergenze

Cellino ha ricordato con affetto il leggendario attaccante, soprannominato “Rombo di Tuono”, protagonista assoluto dello scudetto del 1970 e bandiera della Nazionale italiana. L’ex presidente ha sottolineato come il legame con Riva fosse sempre stato forte; tuttavia, non sono mancati momenti di confronto acceso, soprattutto riguardo al futuro dell’impianto sportivo.

Secondo Cellino, era necessario dare al club sardo una casa moderna, capace di garantire competitività economica e nuove entrate.

Il bilancio della presidenza Cellino e il tema dello stadio

Nell’intervista, l’ex numero uno rossoblù ha anche ripercorso i momenti salienti della sua lunga gestione, fatta di salvezze conquistate con grinta, della valorizzazione di giovani talenti e di una conduzione societaria spesso discussa, ma che ha inciso profondamente sulla storia della squadra isolana. Le sue parole:

LA VISIONE DI RIVA – «Io e Gigi Riva la pensavamo in modo diverso. Io credevo che il Cagliari aveva bisogno di uno stadio più decoroso, che rappresentasse una stabilità in prospettiva. Senza precludere una crescita, un ampliamento dello stadio. Partendo dal basso, come aveva fatto mio padre. Perché un passo troppo grande potrebbe precluderne la realizzazione. Non si dimentichi che il Cagliari gioca in uno stadio temporaneo, costruito su un parcheggio. Quello è ancora il mio stadio, quello di Quartu».

L’INTERVISTA COMPLETA DI MASSIMO CELLINO