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·7 novembre 2024
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La rubrica ‘Che fine ha fatto‘ torna questa settimana con protagonista un ex giocatore e attuale allenatore che ha vissuto nel panorama calcistico italiano per circa quindici anni: Claudio Bellucci.
Nato a Roma il 31/05/1975, il suo ingresso nel grande calcio avviene attraverso la porta principale. Calcisticamente è cresciuto nelle giovanili del Lodigiani, per poi esordire in Serie A con la Sampdoria nel 1993-94 all’età di 18 anni. La Samp capisce che nonostante il ragazzo pulsi talento, ha patito il grande e salto e di conseguenza viene mandato in prestito in Serie C1 al Fiorenzuola. Il destino però non vuole concedergli un percorso graduale, nella provincia piacentina si è fermato solo per pochi mesi, chiudendo l’esperienza con 7 presenze e 3 gol, poiché i blucerchiati lo hanno richiamano alla base a causa dell’infortunio di Mauro Bertarelli. Nella stagione corrente ha portato a casa 21 presenze condite da due gol nella massima serie italiana, ma è in Europa che ha fatto registrare il vero exploit. Qui, infatti, ha messo a segno una doppietta nella semifinale di ritorno contro l’Arsenal.
La stagione 1995-96, nonostante le buone cose fatte vedere, lo vede chiuso da due fenomeni del calcio italiano, Mancini e Chiesa. Dalla Serie A non arriva alcuna chiamata e a decidere di puntare su di lui attraverso la formula del prestito è il Venezia in Serie B. La stagione cadetta si è rivelata una delle più importanti della sua carriera grazie ai 20 gol messi a segno in 33 presenze, arrivando secondo dietro Davide Dionigi nella classifica dei marcatori.
Nel 1997, in virtù di quanto fatto vedere in cadetteria, il Napoli decide di acquistare parte del cartellino dalla Sampdoria. Questa si è stata per lui la prima stagione in doppia cifra nella massima serie: ha chiuso con 10 gol che comunque non sono bastati alla squadra per raggiungere la salvezza. Il Napoli decide di puntare ancora su di lui ma le due stagioni successive sono state condizionate da un lungo infortunio. Ha messo in bacheca sei gol nel 1998-99 e sei nel 1999-00. Quest’ultima stagione è stata quella valida per il ritorno in Serie A dei partenopei. Il salto di categoria gli presenta di nuovo il conto, salatissimo. Zeman prima e Mondonico poi gli hanno dato pochissimo spazio e ha chiuso la stagione con 18 presenze e 2 gol.
Approfittando della possibilità di acquistarne il cartellino a costo zero, si fionda su di lui il Bologna. La piazza emiliana è stata quella più importante e decisiva della sua carriera. Seppur la prima stagione è stata lastricata di problemi, chiuso dalla presenza di Beppe Signori, dal 2002-03 in poi ha trovato frequenza di presenze in campo e di gol. L’apice lo ha toccato nuovamente in Serie B, mettendo a segno 25 gol nel 2005-06 e 19 nel 2006-07, arrivando nella classifica marcatori due volte secondo, prima dietro Cristian Bucchi e poi dietro Alessandro Del Piero. Ha chiuso l’esperienza rossoblù con 209 presenze e 77 reti.
Arrivato a scadenza di contratto, nel 2007 ne acquista di nuovo il cartellino la squadra blucerchiata ma il triennio che ha passato in Liguria è stato lastricato di infortuni. In 121 presenze, tutte in Serie A, ha messo a segno 23 reti. La sua carriera da calciatore pareva arrivata agli sgoccioli, in Serie A ha avuto tempo per un ultimo semestre con la maglia del Livorno per poi passare l’ultima stagione della sua carriera al Modena, in Serie B, non riuscendo ad incidere come al suo solito.
Ha dato l’addio al calcio giocato nel 2010-11, dopo aver totalizzato 505 presenze tra i professionisti condite da 157 reti. Per lui da segnalare anche le 11 presenze con la Nazionale Under-21 arricchite da due gol.
Claudio Bellucci, dopo varie esperienze da allenatore e collaboratore in squadre giovanili, ha esordito da tecnico in Serie C sulla panchina dell’Arezzo. Successivamente è passato all’Albissola. Uno degli step più importanti e formativi lo vive dal 2020-21 in poi, quando diventa prima vice allenatore di Gianni De Biasi all’Azerbaigian, poi vice di Mazzarri al Cagliari. Attualmente è l’allenatore in prima dell’Under-18 sarda.
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