PianetaBari
·15 juin 2025
Chi è Fabio Caserta. Il passato a Lecce, la promozione con Polito e la gavetta in B

In partnership with
Yahoo sportsPianetaBari
·15 juin 2025
Fabio Caserta sarà il nuovo allenatore del Bari. In attesa dell’ufficialità dell’esonero di Longo e della conseguente comunicazione dell’arrivo del nuovo tecnico, scopriamo qual è stato il suo percorso nel mondo del calcio tra calcio giocato e panchina.
Copyright: US Catanzaro 1929
Nato il 24 settembre 1976 a Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, Caserta muove i suoi primi passi nel mondo del calcio in Calabria. Dopo aver passato diversi anni a cavallo di fine anni ’90 nelle giovanili del Locri, passa all’Igea Virtus ad inizio 2000. In C2 sarà protagonista di 116 presenze e 22 gol. Numeri che lo portano alla chiamata del Catania in B nella stagione 04-05, ottenendo la promozione al secondo anno in Serie A. Da notare che in quella squadra fosse presente anche l’ex direttore sportivo Ciro Polito, che incontrerà in altre fasi successive della sua carriera.
Resta a Catania anche nell’anno successivo, dove sarà protagonista di 35 presenze e 6 gol. Motivo per cui l’anno seguente arriva la chiamata della squadra rivale del Palermo. Qui trova meno spazio, con l’unica rete messa a segno proprio contro l’ex squadra nel derby regionale. Nella stagione successiva passa al Lecce dove nonostante un buon anno personale con 33 presenze e 5 gol non ha evitato la retrocessione dei pugliesi in B.
Dopo un paio di stagioni complesse tra Atalanta e Cesena, Caserta riesce a trovare spazio alla Juve Stabia, con il trasferimento a titolo definitivo nella sessione invernale del 2012. Con 101 presenze e 14 gol, chiude la sua carriera con le vespe tra B-C. Curioso, anche in questo caso, l’incrocio con Polito, che ha passato la sua ultima stagione da calciatore proprio coi campani.
Proprio il legame con Ciro Polito, diventato nel frattempo direttore tecnico della Juve Stabia per la stagione 16-17, lo spinge a diventare collaboratore tecnico di Gaetano Fontana e poi allenatore del club. Il rapporto di fiducia del ds viene ripagato il ritorno in Serie B nella stagione 18-19, con un dominio incontrastato del girone C. Sigillo ad una stagione memorabile anche il record durato per diversi mesi come miglior difesa d’Europa per numero di gol subiti.
Le cose vanno tuttavia meno bene nell’anno seguente, condizionato anche dalla sosta per il coronavirus, in cui il club campano non è riuscito a salvarsi terminando il campionato di B al 19esimo posto. Dopo la separazione dai campani, viene incaricato dal Perugia a riportare gli umbri dalla C nella categoria cadetta. Missione riuscita al primo colpo, dopo un lungo testa a testa con il Padova.
Nella stagione 21-22 ha una nuova chiamata in B dal Benevento, dove porta i campani ai play-off, venendo tuttavia eliminato in semifinale per la peggior classifica rispetto al Pisa, in quanto arrivato settimo. L’anno seguente viene esonerato dopo poche giornate nonostante la squadra posizionata a metà classifica. Un errore a posteriori fatale per i campani, poi condannati a diversi cambi in panchina e alla retrocessione a fine stagione. Esonero arrivato anche l’anno seguente a Cosenza a due mesi dal termine della stagione, nonostante la squadra fosse fuori dalla zona retrocessione con 34 punti a disposizione.
Il rapporto con Polito torna a farsi evidente anche nella stagione appena passata, con la chiamata ricevuta da Catanzaro per raccogliere l’eredità di Vivarini. Dopo un inizio a rallentatore, riesce progressivamente a scalare la classifica, fino al sesto posto finale. Viene eliminato dallo Spezia ai play-off, con la separazione consumata coi calabresi in questi giorni. Il futuro di Fabio Caserta ora recita Bari, con il compito di sostituire Longo nel migliore dei modi.