Juventusnews24
·7 juin 2025
Chiellini a tutto tondo: «Conte e Allegri i migliori allenatori che ho avuto, il retroscena col Real Madrid, la Serie B con la Juve e sulla nuova vita da dirigente…»

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·7 juin 2025
Il nuovo Director of Football Strategy della Juventus, Giorgio Chiellini, ha parlato a The Excellent Leadership Podcast, raccontando tanti retroscena della sua carriera e il suo nuovo ruolo. Di seguito le parole del dirigente bianconero.
LA SERIE B CON LA JUVE – «All’epoca avevo 22 anni, ero appena arrivato in Juventus ed era un momento per me anche di prendere più responsabilità, per diventare più importante nella squadra. Le persone che dovevano essere menzionate all’epoca erano Buffon, Del Piero, Trezegueti, Nedved, Camoranesi, quei giocatori che hanno deciso di rimanere, che avevano già vinto la Coppa del Mondo. Ho fatto un sacco di cose per Juventus dopo loro, ma all’epoca per me era piuttosto facile. Un anno in Serie B, inizio a giocare come titolare, inizio a prendere più responsabilità, e cerco di imparare da loro cosa significa essere un capitano della Juventus, un giocatore importante».
DIFFERENZE CON BUFFON – «Sulla capacità di essere leader nei momenti difficili, Chiellini ha fatto l’esempio di Buffon: “Gigi è stato in grado di trovare le parole che arrivano più profondamente nel tuo cuore in modo da cambiare questi tipi di momenti; di tirare fuori qualcosa che non aspetti di avere e di portare la squadra di nuovo sulla strada giusta. Non penso che abbia questa capacità, sono diverso e cerco di farlo in un altro modo».
DIFFERENZE TRA JUVE E ALTRE SQUADRE – «Quando arrivi a Juventus per almeno 6 mesi non capisci dove sei. Non è perché è migliore, ma è diverso, e poi devi iniziare a capire come funziona, e poi capisci cosa è diverso rispetto a quello a cui sei abituato. Il club è davvero l’elemento che ti fa vincere titoli, o a volte anche la ragione per cui un club non vince un titolo».
SU CONTE E ALLEGRI – «I due allenatori migliori che ho avuto nella mia carriera, con cui ho passato più anni sono Conte e allegri. Erano molto diversi, ma penso che siano gli allenatori che mi hanno insegnato il più. Conte ha completamente cambiato l’idea del mio calcio, non solo nel difendere, ma anche nell’essere un giocatore più completo. Abbiamo iniziato a giocare molto più con il pallone, e non solo senza il pallone. Allegri ci ha dato un senso di libertà e responsabilità, che erano molto importanti per me».
RETROSCENA SUL REAL MADRID – «Ero vicino a Real Madrid. Quanto più vicino o meno non è facile capire. Ho avuto alcuni discorsi anche con le squadre di Manchester nello stesso periodo».
SULLA VITA DA DIRIGENTE – «E’ molto diverso dal campo, dal gioco, un ritmo diverso, una responsabilità diversa, una pressione diversa, non più grande o più piccola, ma diversa, sicuramente. E la maggior differenza che ho trovato è che non dipende da me. E’ molto diverso».
SU IBRAHIMOVIC – «Ibrahimovic è stato il mio miglior avversario durante la mia carriera, all’inizio eravamo compagni e poi abbiamo giocato contro molte volte, e ora ci siamo incontrati, e ho una buona relazione con lui. Tutti e due a Los Angeles? Lui non ha vinto, io ho vinto. E’ un buon punto».