đŸŽ™ïž Chivu: “Akanji? Oggi non si Ăš allenato, vediamo domani. Il Liverpool resta una squadra top. Su Salah e Dumfries
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·8 décembre 2025

đŸŽ™ïž Chivu: “Akanji? Oggi non si Ăš allenato, vediamo domani. Il Liverpool resta una squadra top. Su Salah e Dumfries
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Cristian Chivu, allenatore dell’Inter, ha presentato la gara di Champions col Liverpool ai microfoni di Sky Sport:

“È il Liverpool, una delle squadre piĂč titolate al mondo e con grandi ambizioni. Ha appena vinto la Premier, ha avuto un inizio di stagione buono e poi un calo: sono momenti di una stagione, ma per quello che rappresentano e per la loro rosa, hanno giocatori in grado di capire i momenti e farsi trovare pronti quando si alza il livello. E domani Ăš una partita di quelle che contano”.


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Quanto perde il Liverpool senza Salah?‹ “Non parlo mai dei problemi di altre squadre, abbiamo anche noi i nostri problemi e le vostre domande. Ovvio che Momo ù un giocatore importante a livello mondiale, ù risaputo, ma sono problemi loro e che non riguardano noi”.

Il vostro momento ù positivo.‹ “Viene dato dalla partita che devi affrontare, non ù l’ultima che hai fatto ma la prossima a determinare se sei in forma o no. Noi veniamo da un momento buono, abbiamo fiducia e stiamo cercando di alzare il livello, visto che siamo già a dicembre”.

È un test? Manca una vittoria con una big
 “Non abbiamo bisogno di certificati, ma di continuità e di punti, di cose che ci permettano di essere competitivi quando arriveremo al dubbio”.

Akanji come sta? “Non lo so, vedremo domani. Oggi non stava bene e l’abbiamo mandato a casa”.

A destra? “Giocherà Chivu”.

Chivu in conferenza: “Intensità? Non facile andare a mille ogni tre giorni”

Queste le parole del tecnico in conferenza stampa riportate da TMW:

Si puĂČ replicare con il Liverpool l’atteggiamento visto con il Como?

“Credo che sia una squadra che fa dell’intensitĂ  un proprio motto, una parte della propria identitĂ . Klopp l’ha portata, Slot sta cercando di mantenerla e ci Ăš riuscito, dato che ha vinto la Premier. Quest’anno Ăš partita bene, poi ha avuto difficoltĂ , ma Ăš una squadra costruita per questo tipo di partite. Sappiamo cosa portano in campo, a livello individuale e collettivo. Noi vogliamo fare come loro, perĂČ loro nascono cosĂŹ, hanno una storia e una cultura, legata anche a cosa rappresenta il calcio in Inghilterra, diverso dall’Italia. Non meglio o peggio, ma diverso, e porta ad avere un certo approccio alle gare. È tutto replicabile, dipende dall’atteggiamento dell’avversario e dalle energie: giocando ogni tre giorni non Ăš semplice, non Ăš una lamentela ma un dato di fatto. Vanno capiti i momenti e non va perso l’equilibrio, per non esporsi troppo alla qualitĂ  dell’avversario. A tratti bisogna anche riposare, se lo chiedete a Marcus (Thuram, ndr) vi risponde che non Ăš facile andare in pressione per 90 minuti di fila”.

Squadre come il Liverpool sono piĂč adatte al vostro gioco? “Si vedrĂ  domani
 A parole Ăš tutto facile, sulla lavagna e a video anche. Il problema Ăš quando devi portare in campo qualcosa che ti permette di dare forza alle parole. Sappiamo tutti dell’intensitĂ  del Liverpool, della qualitĂ  che hanno, a livello sia individuale che collettivo. L’Inter ha portato alta la bandiera dell’Italia in giro per il mondo: non si raggiungono due finali Champions e una di Europa League in cinque anni cosĂŹ facilmente, e va esaltato. Una squadra italiana che gioca cosĂŹ merita qualche elogio, a parte il risultato finale”.

Un vantaggio senza Salah? “Sappiamo tutti cosa rappresenta per il Liverpool e per il calcio mondiale. Non ù una mia preoccupazione: so che ci sono dei giocatori che possono sostituirlo, e che quindi il Liverpool manterrà un livello alto, come ù stato sempre nella sua storia. Si parla di squadre, non di individui, ed ù per questo che dobbiamo preoccuparci di cosa farà il gruppo, non dei singoli. Hanno tanta qualità”.

Come sta Akanji? Acerbi sembra tornato quello della scorsa stagione: puĂČ giocare due partite in tre giorni a questa intensitĂ ? “Manuel oggi non si Ăš allenato, perchĂ© non sta bene, vediamo domani. Acerbi credo sia il difensore con piĂč minuti, insieme a Bastoni e Akanji stesso. Bisseck ha cominciato a fare vedere quello che ci aspettavamo, perchĂ© c’ù il bisogno del contributo di tutti e ultimamente ha giocato di piĂč. Le scelte si fanno in base alle mie intuizioni, all’avversario, a come penso di affrontarlo. Acerbi puĂČ giocare due volte in tre giorni, per come Ăš fatto: qualcuno gli ha dato qualcosa che ad altri non ha dato, perchĂ© recupera molto in fretta. PuĂČ giocare tranquillamente”.

Siete passati alla zona mista sui corner? “Ma mista era anche prima dell’Atletico, quando avete fatto un caso su un gol subito e ci girava a tutti, che Ăš stato un caso. Prima veniva interpretata come un disturbo, soprattutto della seconda linea, e ora andiamo piĂč sulla marcatura”.

Dumfries e Darmian? “Sono ancora fuori, non so per quanto. Non lo so, onestamente. Migliorano: Darmian sta rientrando, a breve inizierà il programma di condizionamento. Denzel sta lavorando in palestra senza mettere peso: cammina senza dolore, ma ci vorrà del tempo”.

Quanto sarebbe importante evitare i playoff? “È l’obiettivo di tutti, se poi dovremo farli saremo pronti. Stiamo lavorando sulla possibilità di dare minuti a tutti, stiamo facendo le nostre rotazioni per cercare di accontentare i nostri giocatori, per dargli fiducia”.

Una vittoria domani sera cancellerebbe il finale della scorsa stagione, o Ăš giĂ  stato superato? “È una bella domanda, Ăš difficile da valutare quello che loro hanno dentro. Io so per certo l’impegno che danno tutti i giorni per essere competitivi in questa stagione: quello che Ăš accaduto l’anno scorso non si puĂČ cancellare, bisogna stare con la schiena dritta e la testa alta per tenere alto il livello. Io non so se una vittoria ti possa dare qualcosa o una sconfitta ti possa togliere, so che ogni volta che abbiamo perso abbiamo reagito e che nel quotidiano lavoriamo ogni giorno per migliorare. Non Ăš stato semplice neanche per loro, con un allenatore che puĂČ anche creare confusione dopo quattro anni con un grande allenatore che ha fatto grandissime cose, ma ci mettono tutto per essere competitivi”.

Quest’anno regalate piĂč sorprese. È felice anche della disponibilitĂ  dei giocatori nel fidarsi di alcune richieste tattiche? “Io sono contento di quello che stanno facendo loro, per il mio modo di vedere il calcio e la vita non metto muri, ma sto cercando di costruire ponti, anche per uscire dalla comfort zone. Ho la fortuna di avere giocatori che apprezzano questo comportamento: a volte sono confusi, magari, ma il caos ti fa anche pensare a qualcosa in piĂč. Poi non penso di aver creato troppo caos
 Se domani chiedo a Marcus di fare il centrocampista sono convinto lo faccia con piacere (ridono, ndr). Ho visto belle cose, non per i vostri giudizi, ma per quello che cerco per dare una base. I calciatori danno sempre il massimo e cercano di aiutare la squadra”.

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