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·10 septembre 2025

Collovati duro su Israele Italia: «Abbiamo perso la nostra identità difensiva. Bastoni bravo, ma…»

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Collovati analizza duramente Israele Italia 4-5: tra errori difensivi, spirito di reazione e la mano del ct, le parole dell’ex difensore

Fulvio Collovati, ex difensore campione del mondo nel 1982, ha commentato sulle pagine di Repubblica il pirotecnico 5-4 tra Italia e Israele, match valido per le qualificazioni mondiali e deciso da un’altalena di gol ed emozioni. L’ex calciatore di Milan e Inter ha espresso un mix di soddisfazione e preoccupazione: da un lato la capacità di reazione della squadra di Gennaro Gattuso, dall’altro i limiti strutturali della fase difensiva azzurra.

L’ANALISI DEL MATCH«È stata una partita piena di errori, sofferta ma che ha mostrato una capacità di reagire che forse si era persa». Parole che riflettono l’impressione di un’Italia viva sul piano caratteriale, ma fragile nella fase di non possesso.


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IL CONTRIBUTO DI GATTUSO«Gattuso ha portato lo spirito che serviva, quello di un campione del mondo che ricrea amore per la maglia azzurra. La squadra ha concesso tanto, ha commesso errori madornali, ma ha saputo rialzarsi ogni volta. Questo è lo stile Gattuso, lo si è visto subito».

Collovati riconosce dunque il merito del nuovo ct, capace di trasmettere carica e mentalità vincente. Allo stesso tempo, però, mette in guardia sulla mancanza di equilibrio.

IL PROBLEMA DIFESA«Alla fine abbiamo vinto, ed è la cosa che conta, ma non posso non vedere i limiti difensivi. La realtà è che non sappiamo più difendere. Non abbiamo più i difensori del mondiale 2006, figuriamoci quelli dell’82. È il frutto di quello che abbiamo seminato negli ultimi 30 anni».

Secondo l’ex Milan e Roma, le difficoltà sono legate non tanto ai singoli, quanto al sistema di insegnamento: «Non si insegna più a marcare. Si parla solo di costruzione dal basso, ma queste cose le facevano anche Scirea e Baresi quarant’anni fa. Ora invece si pensa solo a impostare, non a fermare l’avversario».

I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA – Per Collovati mancano concetti come la postura, l’anticipo e l’uno contro uno: anche i migliori difensori attuali – da Bastoni a Buongiorno, passando per Mancini – soffrirebbero queste lacune.

GLI ASPETTI POSITIVI«Gli attaccanti. Siamo tornati a giocare con due punte, come nei mondiali vinti. E c’è il carattere: la squadra reagisce, non molla mai».

Collovati, infine, avverte: contro Germania, Spagna e Brasile servirà una fase difensiva molto diversa. Per questo indica la strada: ripartire dal settore giovanile, ricominciando a insegnare a difendere come un tempo.

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