Juventusnews24
·19 octobre 2025
Compagnoni durissimo dopo Como Juve: «Ci sono dei problemi grossi di identità. Ecco quale è il vero obiettivo della Juve in campionato e a Madrid succederà questa cosa»

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·19 octobre 2025
Il 2-0 incassato contro il Como non è un semplice incidente di percorso, ma il sintomo di una crisi profonda. È questa l’analisi impietosa del giornalista Maurizio Compagnoni che, dagli studi di Sky Sport, ha bocciato senza appello la prestazione della Juventus, sottolineando l’assenza di un’identità di gioco e la necessità di un drastico ridimensionamento degli obiettivi.
PAROLE – «Ci sono dei problemi di identità in questa squadra, problemi grossi, non di facile risoluzione. Io credo che innanzitutto la Juve possa cominciare a migliorare, a ripartire facendo un bagno di umiltà cancellando la parola scudetto e concentrandosi sul quarto posto che piaccia o no. Secondo me in questo momento è l’obiettivo credibile della Juve e non è facile perché sono almeno sei squadre che lottano per andare in Champions. Al più presto deve trovare una sua identità una sua formazione base.
Adesso credo che a Madrid cambierà di nuovo Tudor probabilmente rivedremo una Juve con la difesa a tre barra cinque però dopo Madrid, Tudor deve scegliere un sistema di gioco, una formazione e esistere su quella. Oggi ripeto qualcosa di meglio nella fase centrale ho visto un centrocampista in più qualcosa in più c’è stato ma troppo poco, troppo poco».
Secondo Compagnoni, i problemi della squadra di Igor Tudor sono “grossi” e “non di facile risoluzione”. La prima cura è un drastico bagno di realtà: la Juventus deve “cancellare la parola scudetto” dalla propria mente e dai propri discorsi.
L’unico “obiettivo credibile” al momento, secondo l’opinionista, è la qualificazione alla prossima Champions League, un traguardo tutt’altro che scontato, visto che “sono almeno sei squadre” in lotta per i primi quattro posti.
Per ripartire, serve un “bagno di umiltà” collettivo, accettando i propri limiti attuali senza guardare al blasone del passato. Il primo passo è che Tudor trovi “al più presto una sua identità e una sua formazione base”.
Il continuo cambio di modulo e di interpreti non aiuta. L’esperimento del 4-3-3 visto a Como, sebbene abbia mostrato “qualcosa di meglio nella fase centrale” grazie al centrocampista in più, è stato “troppo poco”. Compagnoni si aspetta un altro cambio a Madrid, con un probabile ritorno alla difesa a tre, ma lancia un ultimatum al tecnico: “dopo Madrid, Tudor deve scegliere un sistema di gioco, una formazione e esistere su quella”. La Juve ha un disperato bisogno di certezze, e il tempo degli esperimenti, secondo Compagnoni, è finito.