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·6 juillet 2025
CorSera | Ruben Sosa: "Una Lazio povera come era la mia, ma può stupire…"

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·6 juillet 2025
Questa mattina sulle colonne del Corriere della Sera, Ruben Sosa ha rilasciato una lunga intervista sulla situazione attuale che sta vivendo la Lazio con riferimenti al passato, al presente e al futuro della società biancoceleste.
La mia era una squadra povera, sia economicamente, specie rispetto ai colossi del nord, ma piena di gente che voleva indossare quella maglia. Penso al giovanissimo Paolo Di Canio. Per lui quei colori erano tutto. Per questo fece molto più di quanto ci si potesse aspettare da lui a inizio stagione. Anche nel 2025-26 la Lazio avrà bisogno di uomini orgogliosi di rappresentare quei 125 anni di storia. Nelle difficoltà nascono le leggende.
Le difficoltà. Conoscendo la piazza però sono convinto che i tifosi staranno vicino alla squadra. C’è un motivo se quasi 40 anni dopo allo stadio cantano ancora cori per me, Amarildo e Troglio. Capimmo che in quel momento la gente voleva starci vicino, trasmetterci amore. Noi ci aprimmo ai tifosi. Avevamo contatto con loro, parlavamo con chiunque ci fermasse per strada. Loro volevano caricarci, noi dovevamo solo raccogliere l’input. Per questo è importante che non si creino barriere col pubblico. Noi non avevamo fuoriclasse in squadra, ma eravamo tutti legati alla maglia. Abbiamo sconfitto le difficoltà, entrando per sempre nel cuore dei tifosi. Da Di Canio a Pin, che era il capitano, fino a Dezotti, di quella rosa parlano ancora tutti con affetto.
Fraioli
Mi sembra un grande gesto d’amore. Lui è un tecnico di prima fascia, accettare la situazione non è scontato. Faccio i complimenti all’allenatore, ma soprattutto all’uomo. Deve prendere in mano la situazione e trovare le soluzioni ai problemi che ci sono. Ma sono convinto che ce la farà.