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·21 octobre 2025
đŁ CorSport â Fiorentina, crisi spaventosa: stadio orribile, societĂ debole e tecnico in crisi

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Ă molto dura e vasta la critica mossa questâoggi dal Corriere dello Sport nei confronti della Fiorentina, toccata in praticamente tutti gli aspetti societari: âUltimo posto dopo sette giornate nella stagione del centenario, questa Ăš la prima ragione che fa paura. Cento anni da festeggiare nel prossimo agosto, ma come? In quali condizioni? Con quale stato dâanimo? E soprattutto, in quale categoria? Di sicuro la Fiorentina lo festeggerĂ in uno stadio che fa schifo. Termine troppo forte? No, parola adeguata a quanto sta accadendo al Franchi dove i lavori sono iniziati da tempo e vanno avanti senza un cronoprogramma, senza certezze. La Sovrintendenza alle Belle Arti aveva dichiarato che, essendo il Franchi un monumento nazionale, non poteva essere ricostruito da cima a fondo. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano oggi, di fronte alle macerie della storica curva Fiesole, a quelle orribili e da tempo immobili palizzate dietro la porta, gli stessi che hanno bocciato il rifacimento proposto da Commisso per scegliere il progetto finanziato dal PNRR. Fra lâaltro, manca ancora il finanziamento per lâintera copertura dello stadio. Chi entra per tifare i viola si trova seduto fra le braccia di un mostro.
E questa Ăš la casa della Fiorentina. Passiamo alla societĂ . Da tempo sosteniamo che una societĂ di calcio come lâacffi orentina non si puĂČ gestire con due soli dirigenti, un direttore generale ex responsabile delle relazioni esterne e un direttore sportivo. Ci vogliono fi gure di altro tipo e di altro livello, gente di calcio che sappia come parlare a un allenatore, seppure esperto come Pioli. Ci vuole struttura e questo manca alla Fiorentina dalla scomparsa di Joe Barone. Il presidente non torna a Firenze dallo scorso aprile, tutti si augurano di rivederlo presto al Viola Park: dirigere una societĂ di calcio da 9.000 chilometri di distanza Ăš impossibile.
Ora lâallenatore. Quando la Fiorentina, dopo le improvvise e repentine dimissioni di Palladino, ha puntato su Pioli nessuno ha mosso un dito o detto una parola se non per approvare la scelta. Chi scrive era fra questi. E lo Ăš ancora, considerando lâesperienza, la storia e il passato fi orentino di Pioli. Solo che adesso la situazione sta prendendo una piega davvero imprevista e non tanto, non solo, per i risultati. La Fiorentina Ăš una squadra informe, senza niente dentro, senza identitĂ e senza gioco. Dopo tre mesi Pioli non ne Ăš venuto a capo. Difesa a tre, un tentativo di difesa a quattro, centrocampo a due, poi a tre, domenica a San Siro a quattro (con Fazzini alle spalle di Kean), un centravanti, due centravanti, un centravanti e un trequartista, un centravanti e una mezzâala. Confessiamo di non capirci niente in questa squadra, in questo insieme di giocatori disorientati e frastornati.
GiĂ , i giocatori. Qui va fatto un discorso molto chiaro: si devono svegliare. Non ce nâĂš uno, dico uno, che abbia confermato il rendimento della scorsa stagione. Perfino De Gea non sembra piĂč lo stesso, ai miracoli ora alterna errori come quello sul gol di Leao. Un anno fa, dopo sette giornate, Gudmundsson aveva segnato tre gol: domenica sera Ăš andato in panchina perchĂ© finora nella Fiorentina (a differenza delle gare con lâIslanda) Ăš stato un fantasma. Ma tutti, proprio tutti, si trovano inspiegabilmente in una difficoltĂ fi sica, tecnica e psicologica [âŠ]â.









































