PianetaBari
·30 novembre 2024
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·30 novembre 2024
Dopo l’agonica vittoria contro il Cittadella il Bari riparte dal Rigamonti di Brescia, dove oggi pomeriggio affronterà la squadra di Rolando Maran. Per i biancorossi l’incrocio in programma è il primo di un trittico stimolante ed impegnativo che con ogni probabilità risponderà a diversi interrogativi sul valore e sulle legittime ambizioni di questo gruppo.
Dall’altra parte del campo ci sarà una squadra che non sta vivendo un momento brillantissimo. L’ultima vittoria del Brescia tra le mura amiche risale al 30 settembre, ed in generale da quella vittoria in poi sono arrivati 3 pareggi, 3 sconfitte e un solo successo. Nell’ambiente inizia a circolare una certa insoddisfazione verso il lavoro di Maran, che dopo i playoff conquistati nella passata stagione si pensava potesse condurre la squadra ad obbiettivi ancora più ambiziosi.
Al momento così non è: il Brescia è settimo, ha 2 punti in meno del Bari e, come detto, è entrato in una spirale negativa da cui non riesce a venir fuori. Resta però una squadra di assoluto valore, con elementi di conclamata qualità da non sottovalutare. Per mettere in fila caratteristiche, pregi e difetti delle Rondinelle vi proponiamo una preview del match totalmente incentrata sull’avversario di giornata.
Copyright: Brescia Calcio BSFC
Il primo dato che balza all’occhio guardando i report sul Brescia è quello relativo agli xG concessi. La squadra di Maran è 18esima in questa speciale classifica, meglio solo di Salernitana e Cittadella. A questo dato si aggiungono quello sui tiri in porta concessi – 65, quinta squadra peggiore della categoria – e quello sui tocchi avversari in area di rigore. In questa metrica il Brescia è la peggior squadra della Serie B, una statistica che, oltre a sottolineare i limiti della squadra di Maran, suggerisce qualcosa sul suo stile di gioco.
Il Brescia lascia volentieri il pallone agli avversari, preferisce difendere nella propria metà campo piuttosto che contestare il possesso attraverso una pressione più alta e aggressiva. Questa è una strategia che diverse squadre della parte sinistra della classifica adottano, ma nel caso del Brescia porta più rischi che effettivi benefici. La difesa è costantemente sotto stress, il centrocampo non fa filtro e le squadre avversarie riescono a penetrare con facilità in area di rigore. In più, nella gara contro il Bari mancherà Verreth, vertice basso del centrocampo a 3 e giocatore di movimento più utilizzato da Maran in questo primo scorcio di stagione.
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L’impressione è che a sorreggere lo stile di gioco del Brescia debba esserci una condizione fisica e atletica importante, perché ai calciatori è richiesta tanta mobilità e altrettanto dinamismo. Borrelli e Juric sono attaccanti perfetti per questo stile di gioco, ma il lavoro che si sobbarcano lontano dall’area di rigore spesso ne condiziona l’efficacia in zona gol. Entrambi sono in underperformance rispetto agli xG prodotti, un dato sicuramente non casuale.
Le problematiche del Brescia sono anche legate ad un modulo un po’ anacronistico per il calcio moderno. Maran insiste con il suo cavallo di battaglia, il 4312/4321 che si trasforma in 442 in fase di non possesso. La disposizione della squadra genera alcuni scompensi soprattutto nella copertura dell’ampiezza, un aspetto che Longo avrà sicuramente notato e comunicato ai propri giocatori.
Le cose migliori il Brescia le fa vedere con il pallone. Lo sviluppo della manovra è estremamente verticale: il Brescia è la squadra che effettua più lanci lunghi e che sollecita maggiormente i propri attaccanti nei duelli aerei. La strategia è figlia di una lettura corretta delle caratteristiche di giocatori come Borrelli, Juric, Olzer e Moncini che si esaltano nei duelli fisici e che diventano fondamentali per la capacità di generare seconde palle attaccabili dai compagni.