Crespo sulla finale del 2005: «Impensabile. Ho sempre rifiutato di guardare quella partita, ma…» | OneFootball

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·17 octobre 2025

Crespo sulla finale del 2005: «Impensabile. Ho sempre rifiutato di guardare quella partita, ma…»

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Crespo e il fantasma di Istanbul: «Solo ora ho fatto pace con quella notte». Le dichiarazioni

Hernán Crespo ha parlato con grande sincerità a La Gazzetta dello Sport di una delle partite più dolorose della sua carriera: la finale di Champions League del 2005 tra Milan e Liverpool. Per anni, racconta, non è riuscito nemmeno a rivedere quelle immagini. Una partita iniziata in modo perfetto per lui e per il Milan, avanti 3-0 all’intervallo, e poi trasformata in un incubo dal quale ci ha messo molto tempo a risvegliarsi.

L’attaccante argentino fu uno dei grandi protagonisti di quel primo tempo memorabile, segnando una doppietta che sembrava aver chiuso la partita. Ma nella ripresa accadde l’impensabile: in sei minuti il Liverpool pareggiò i conti e portò la gara ai rigori, dove poi trionfò. Un crollo psicologico difficile da spiegare e ancor più da accettare.


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«Per molto tempo ho rifiutato di riguardare quella partita», ha ammesso. Solo ora, a distanza di quasi vent’anni, Crespo dice di essere riuscito a farci pace. «Non voglio tornarci troppo con la mente, altrimenti la rabbia riaffiora».

Parlando dei suoi anni in campo, Crespo ha poi raccontato chi per lui è stato il compagno più straordinario, non tanto per le doti tecniche, quanto per il valore umano e la leadership. Il nome è quello di Paolo Maldini, simbolo del Milan e del calcio italiano. Crespo ha ricordato come Maldini incarnasse alla perfezione il ruolo di capitano: silenzioso, esemplare, sempre al servizio della squadra.

Oggi, da allenatore, Crespo vive il calcio da una nuova prospettiva. E sottolinea quanto sia diversa la responsabilità in panchina rispetto a quella da giocatore: «Da calciatore pensi a te stesso, alla tua condizione. Da allenatore devi pensare a 25 persone: motivarle, capirle, gestirle. È un ruolo completamente diverso, quasi da educatore».

Quella finale di Istanbul rimane una ferita aperta nella storia recente del calcio, e soprattutto nella memoria di chi la visse da protagonista. Crespo oggi può guardarla con maggiore distacco, ma il peso emotivo di quella notte, per chi ama il calcio e lo ha vissuto da dentro, non potrà mai scomparire del tutto.

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