Pagine Romaniste
·8 août 2025
El Shaarawy: “Indossare la fascia è speciale, ho sempre dato tutto per la Roma” – VIDEO

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·8 août 2025
Un inizio di stagione ricco di entusiasmo e voglia di far bene per Stephan El Shaarawy, che si racconta a cuore aperto parlando di campo, spogliatoio e legame con i colori giallorossi. L’attaccante, ormai uno dei volti più rappresentativi della Roma, ha condiviso emozioni e sensazioni alla vigilia di un’annata che si preannuncia intensa.
Come riportato da As Roma Podcast, El Shaarawy ha sottolineato quanto sia significativo per lui indossare la fascia di capitano: “È qualcosa di speciale, un onore che mi rende orgoglioso. Ho sempre dato tutto per la Roma e continuerò a farlo”. L’ex Milan ha parlato anche del lavoro del mister, spiegando che l’obiettivo è creare un forte senso di appartenenza all’interno della squadra. Ecco le sue parole:
Siamo a metà ritiro in questo bel posto, mi sembra un posto adeguato.
“Sì, struttura molto bella. Stiamo lavorando forte, con molta intensità, che è la cosa che sta richiedendo il mister in maniera prioritaria. C’è grande disponibilità ed entusiasmo da parte di tutti. Ci sono i presupposti per fare bene.”
E’ cambiato qualcosa dai primi ritiri cha hai fatto in carriera o è sempre la stessa dinamica?
”Un po’ di cose sono cambiate, soprattutto con l’avvento dei social si dà più importanza alle attività di marketing, che prediligono di fare le tournèe estive e le amichevoli di cartello. Dal punto di vista del lavoro non è cambiato tantissimo, c’è qualche metodologia nuova, ma alla fine il focus è sempre quello di migliorare la propria condizione per arrivare al campionato pronti. Massima serietà ed impegno da parte di tutti, che non è mai mancato.”
Tu hai attraversato tante fasi nella tua carriera. Ce n’è una che pensi ti abbia insegnato di più?
“Sicuramente le fasi che ti insegnano di più sono quelle in cui hai momenti di difficoltà, dove magari soffri un po’ di più. Nella mia carriera ne ho vissuta qualcuna, penso al primo grave infortunio avuto al Milan, avevo 20 anni, mi ha tenuto lontano dal campo per un anno intero. Non ho avuto paura di smettere ma ero in un periodo difficile, non avevo mai avuto un infortunio così lungo. Impari a rialzarti, che era l’unica via possibile, impari anche il valore della resilienza. Poi c’è stato quello del Monaco nel 2015. Lì stavo bene, però non rientravo nei piani dell’allenatore e della società. Mi sono allenato da solo, però impari ad andare avanti per la tua strada, ti alleni per te stesso, e speri che ci siano delle opportunità nuove. Poi l’opportunità della Roma è arrivata ed è arrivata bene. C’è stata anche quella della Cina, che è stata un insegnamento molto importante. Quella scelta è stata molto pensata, e ho ragionato un po’ più con la testa. Quando sono tornato sono stato veramente contento.”
Ti saresti immaginato al primo giorno a Trigoria che nel 2025 saresti stato uno dei capitani della Roma?
”No, è un orgoglio e un onore. Indossare la fascia di capitano della Roma è un qualcosa di speciale. Senti il peso della storia di una città intera, ti senti in dovere di dare tutto e di non risparmiarti. Questo è quello che ho fatto e che farò sempre, con o senza fascia. Chi mi conosce sa che sono sempre stato uno che ha dato tutto per la Roma, che ha sempre dato il massimo impegno quando chiamato in causa, e così continuerà ad essere. Il mister è stato chiaro in questo: vuole che ci siano nello spogliatoio più giocatori che guidino il gruppo, che trasmettano lo spirito giusto, un senso di appartenenza. Qui ci sono giocatori che ci sono da tanto tempo come me, Lorenzo, Bryan, Mancio, che lo hanno fatto in questi anni. Ci sono altri giocatori che sono qui da meno tempo ma hanno tanta esperienza. C’è un giusto mix per far andare le cose nella direzione giusta.”
Il tuo gol preferito è il più bello o ce n’è uno che significa di più anche se non è tra i più belli?
“Un po’ tutte e due. Il primo è stato quello che ho sentito di più, venivo dal periodo che avevo vissuto prima. E’ stato come una rinascita. Presentarsi all’Olimpico con un gol di tacco sotto la Sud all’esordio, oltre che bello, è stato significativo ed importante per me. Su tutti dico quello.”