đŸŽ™ïž Empoli, Pagliuca: “Difesa a tre? Le strutture interne posso variare. È normale sentirsi sotto esame” | OneFootball

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·30 septembre 2025

đŸŽ™ïž Empoli, Pagliuca: “Difesa a tre? Le strutture interne posso variare. È normale sentirsi sotto esame”

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Alla vigilia della delicata sfida contro il Monza, Guido Pagliuca Ăš intervenuto in conferenza stampa per parlare del suo Empoli.


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Riprendiamo le sue parole da Empoli Channel: “Dopo la Carrarese abbiamo analizzato ciĂČ che di buono Ăš stato fatto e ciĂČ che va migliorato. Dobbiamo concentrarci subito su quello che dipende da noi, in particolare sull’aspetto caratteriale: avere dentro il desiderio e la determinazione di fare punti, che danno valore ai tanti sacrifici che questo gruppo compie. Il desiderio deve essere forte, deve vedersi in ogni pallone, in ogni secondo della gara, in ogni momento in cui un giocatore Ăš in campo”.

Monza – “Il Monza ù una squadra che ha mantenuto 12-14 giocatori della scorsa stagione, mentre noi abbiamo cambiato tantissimo. Anche loro si trovano in una situazione di risultati simile alla nostra. Sarà quindi una partita difficile per entrambe le squadre, dove gli episodi potranno incidere. Noi dovremo essere bravi a lottare, ad andare forte sull’avversario, a recuperare la palla con cattiveria ed energia: questo sarà un aspetto determinante“.

Ritorno alla vittoria – “Siamo alla quinta giornata e non vinciamo da quattro turni: il nostro obiettivo Ăš tornare il prima possibile alla vittoria, con tutte le energie, la cattiveria e la voglia che abbiamo per l’Empoli. Sappiamo di aver ricevuto delle critiche nelle ultime due gare: sono giuste, perchĂ© ci sono state cose da rivedere. Le critiche perĂČ vanno usate come stimolo, come forza interiore per migliorarsi, per dare qualcosa in piĂč sul campo, per affrontare questo momento con tenacia e con il senso di efficacia che cerchiamo per tutta la durata della gara. Anche la rabbia che nasce dalle critiche deve trasformarsi in maggiore attenzione e concentrazione. Quelle costruttive ci servono, quelle inutili no. Noi siamo consapevoli della nostra forza, del gruppo e del percorso che abbiamo appena iniziato”.

Squadra lunga – “Sulla sensazione che la squadra a tratti si allunghi troppo, concedendo spazi: sĂŹ, Ăš vero. Partiamo bene, ma in certi momenti ci allunghiamo e ci sfilacciamo, soprattutto quando andiamo sotto nel punteggio. È un aspetto che dobbiamo migliorare. Non possiamo risolverlo in un giorno, ma dipende molto anche da ciĂČ che ognuno porta dentro sĂ© stesso in partita. A livello tattico non siamo ancora una squadra rodata: con 24 giocatori nuovi serve tempo e lavoro. È vero anche che in alcune occasioni si sono visti errori individuali dettati dall’insicurezza. Dobbiamo perĂČ restare concentrati sul presente: chi fa questo mestiere deve avere la forza interiore di reagire e di trasformare la critica in energia, concentrazione e voglia di migliorare. Questo Ăš un gruppo che lavora tanto e che puĂČ crescere stringendosi ancora di piĂč e unendosi nelle difficoltà”.

Difesa a tre – “Quello vediamo, le strutture interne posso variare per vari aspetti. Per quanto riguarda la difesa: non Ăš solo una questione dell’ultimo reparto. La fase difensiva deve migliorare complessivamente, dalla prima pressione fino alla linea arretrata. Dobbiamo lavorare sui tempi di uscita, che a volte non sono corretti, e questo porta ad arrivare in ritardo sulla pressione, con la conseguenza di allungare la squadra. La responsabilitĂ  Ăš mia, perchĂ© la fase difensiva deve partire dagli attaccanti”.

Fase offensiva e Saporiti – “Rientrava da un infortunio di un mese e mezzo, si Ăš fatto trovare pronto e ha disputato una buona gara. Ora valuteremo chi ha energie per giocare, anche perchĂ© la squadra Ăš giovane e qualcuno dovrĂ  stringere i denti. In generale, non sono ancora del tutto soddisfatto: dobbiamo essere piĂč rapidi nelle letture, piĂč naturali nei movimenti, sia in fase difensiva che offensiva. Oggi in attacco abbiamo ragazzi molto giovani, ma serve crescere nella velocitĂ  e nella spontaneitĂ  delle giocate”.

Sotto esame – “È normale sentirsi sotto esame: tutti avremmo voluto fare meglio, non solo nei punti, ma in tutto quello che portiamo in campo. E i punti, naturalmente, sono la traduzione del lavoro che facciamo”.

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