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·29 décembre 2025

Everton, i Friedkin all'incasso: dividendo da 50 milioni ai soci per la cessione della squadra femminile

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L’Everton, club inglese controllato dal Friedkin Group (proprietario anche della Roma in Serie A), ha comunicato ai propri azionisti di aver pianificato il pagamento di un dividendo pari a 20 sterline (23 euro al cambio attuale) per ogni azione detenuta. Un dividendo legato alla cessione della squadra femminile. Come riporta il sito inglese ToffeeWeb, la vendita della compagine femminile frutterà 44 milioni di sterline (poco più di 50 milioni di euro), con il 99,7% di questa cifra che finirà proprio al Friedkin Group.

L’operazione è stata infatti portata a termine da Roundhouse Capital, veicolo di investimento riconducibile alla famiglia Friedkin. La mossa affonda le radici nella vendita e separazione dell’Everton Football Club Women (EFCW) dal club principale, al fine di creare un’entità autonoma e indipendente e comprende il trasferimento di Goodison Park (diventato la sede permanente della formazione femminile).


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Cedendo la squadra femminile a una società controllante, l’Everton può registrare la vendita come “puro profitto” nei conti della società principale, EFC Co Ltd. Questo aiuta il club a rispettare le regole di Redditività e Sostenibilità della Premier League (PSR), così come le imminenti regole sul rapporto tra i ricavi e il costo della rosa.

Dopo aver concluso l’acquisto dall’ex patron del club Farhad Moshiri, il Friedkin Group ha iniziato una serie di operazioni finanziarie per far fronte ai debiti accumulati negli anni da parte dell’Everton e che hanno portato a conti perennemente in rosso. Questo è stato imputato ai numerosi prestiti agli azionisti effettuati da parte di Moshiri per un totale di 451 milioni di sterline (517,5 milioni di euro), a cui vanno sommati i prestiti con alti tassi di interesse garantiti da soggetti come 777 Partners, ex proprietario del Genoa e in trattativa per vari mesi per l’acquisto dell’Everton.

Il Friedkin Group ha deciso di convertire in capitale proprio, cioè in azioni dell’Everton, i prestiti di Moshiri, mentre gli altri prestiti, ritenuti problematici, sono stati risolti tramite l’intervento diretto del nuovo proprietario. Per poter distribuire un dividendo nonostante anni di bilanci in rosso, l’Everton ha dovuto prima sistemare la propria struttura patrimoniale. In concreto, il club ha utilizzato le riserve presenti nel conto “Share Premium” per coprire il pesante disavanzo accumulato nel conto profitti e perdite, che a giugno 2025 superava i 650 milioni di sterline.

Questo buco si era formato negli anni di gestione di Farhad Moshiri e del suo entourage. L’operazione ha richiesto l’approvazione del 75% degli azionisti e una formale dichiarazione di solvibilità da parte del consiglio di amministrazione. Il risultato è stato una sorta di “reset” contabile: il saldo negativo del conto economico viene azzerato, creando le condizioni legali per poter distribuire liquidità agli azionisti sotto forma di dividendi.

La manovra riflette anche lo sforzo finanziario sostenuto dal club per costruire il nuovo stadio di Bramley-Moore Dock, continuando allo stesso tempo a garantire il funzionamento ordinario della società. L’effetto più immediato, però, si avverte sul mercato: le risorse disponibili per i trasferimenti risultano ulteriormente ridotte, dopo anni in cui i fondi si erano già assottigliati sotto la gestione Moshiri, anche a causa delle sanzioni imposte dal governo britannico agli oligarchi russi in seguito all’invasione dell’Ucraina.

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