Inter News 24
·24 août 2025
Festa, il giornalista analizza i fondi di private equity e il futuro di Milan e Inter

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·24 août 2025
Il mondo del calcio continua a interrogarsi sul futuro delle proprietà e sui modelli di gestione più adatti a garantire stabilità e crescita. In questo dibattito è intervenuto Carlo Festa, giornalista de Il Sole 24 Ore ed esperto di finanza, che su X ha espresso un pensiero molto netto riguardo ai fondi di private equity.
Secondo Festa, questa tipologia di investimento non rappresenta una soluzione efficace per il calcio, troppo distante dalle logiche finanziarie dei settori in cui tali fondi trovano la loro naturale applicazione. «Si adattano ad altri settori, generatori di cassa, ma non al calcio» – ha scritto il giornalista, evidenziando come l’industria sportiva sia caratterizzata da variabili troppo incerte e da cicli spesso poco prevedibili, legati non solo ai bilanci ma anche ai risultati sul campo.
Nella sua analisi, Festa ha fatto esplicito riferimento a Milan e Inter, due club centrali nel panorama della Serie A e attualmente sotto il controllo di fondi d’investimento. Per il giornalista, il loro futuro dovrebbe passare a proprietà di stampo imprenditoriale, in grado di garantire progetti chiari e duraturi. «Milan e Inter devono sperare di essere cedute a proprietà imprenditoriali con piani di crescita chiari» – ha sottolineato.
Una posizione che si inserisce in un dibattito ormai acceso da tempo, legato alla sostenibilità del modello basato sui fondi, spesso più orientati alla valorizzazione economica a breve termine che a strategie industriali di lungo periodo.
Le parole di Festa toccano un punto sensibile per tutto il movimento calcistico italiano. La Serie A, infatti, ha visto un numero crescente di club passare in mani straniere o a gruppi finanziari, con fortune alterne. La riflessione porta a chiedersi se il calcio, soprattutto quello di alto livello come nel caso di Milan e Inter, non abbia invece bisogno di figure imprenditoriali solide, capaci di unire passione sportiva e investimenti strutturali.
Il messaggio di Festa appare dunque come un monito: per tornare competitivi in Europa, i grandi club italiani devono puntare su proprietà con progetti chiari e di lunga durata, lontani dalle logiche speculative dei fondi di private equity.
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